Acri-Tenuta incontra Scura, salvo il Laboratorio Analisi dell’ospedale
Ieri mattina, nella sede dell’Azienda Sanitaria Provinciale, a Cosenza, il Commissario per il Rientro dal debito sanitario della Regione Calabria, Massimo Scura, e il commissario dell’Asp, Giancarlo Filippelli, hanno incontrato i sindaci dei territori dei quattro Ospedali di Montagna: Acri, San Giovanni in Fiore, Soveria Mannelli e Serra San Bruno.
Sul tavolo il futuro e le prospettive di queste strutture sanitarie. Ieri pomeriggio, il primo cittadino di Acri, Nicola Tenuta, accompagnato dalla giunta e dal presidente del consiglio comunale, Cosimo Fabbricatore, nella sede municipale, ha incontrato i giornalisti fare il punto della situazione, anche alla luce dell’incontro mattutino, che è seguito di circa una settimana a quelli avuti con Filippelli ad Acri e Scura a Catanzaro.
Tenuta ha esordito parlando di “un primo risultato pratico, vale a dire l’assicurazione dataci dall’Ing. Scura che il Laboratorio Analisi non chiuderà”. Più in generale, “questi incontri avuti con i vertici della sanità provinciale e regionale ci hanno convinto che il vento stia cambiando. Da un po’ di tempo avvertiamo una inversione di rotta che ci permette di nutrire un certo ottimismo. Per carità, siamo solo all’inizio e la nostra attenzione rimarrà desta, ma abbiamo davanti interlocutori seri che non ti promettono la luna, ma conoscono le esigenze dei territori e vanno loro incontro”.
Tenuta per l’ospedale di Acri ha chiesto alcuni punti fermi, sui quali c’è un certo ottimismo: “innanzitutto il potenziamento del Pronto Soccorso, anche con nuove risorse umane; così come quelli di Medicina Generale, con venti posti effettivi; la Lungodegenza, altrettanti; la Chirurgia Generale, con interventi programmati h24 e dieci posti per la degenza. Inoltre verrà attivata la Risonanza Magnetica e abbiamo chiesto la riapertura di Psichiatria e il potenziamento di alcuni servizi, quale quello di Dialisi”. In più l’attivazione del Percorso Nascita, che da tempo esiste solo sulla carta.
Per quanto riguarda l’organico, c’è la volontà di ripopolare la struttura con personale medico e paramedico che nel frattempo si era disperso in mille rivoli, non sempre funzionali alle esigenze più impellenti dei territori.
Per Tenuta, “siamo perfettamente consapevoli dell’impossibilità che si possa ritornare alla condizione precedente e che alcuni servizi come l’urgenza in Chirurgia o il Punto Nascita sia impossibile riattivarli, ma ci sono alcune cose che, compatibilmente con la difficile situazione finanziaria, è possibile fare subito e su questo fronte abbiamo incontrato la disponibilità di Scura e Filippelli. Se non altro l’ospedale di Acri avrà una sua precisa identità e chi vi si rivolge avrà la certezza dei servizi erogati”. In sostanza, “magari non saremo Spoke, e non lo siamo mai stati, e l’ospedale si chiamerà in altro modo, ma con una struttura in grado di offrire prestazioni sanitarie degne di questo nome”.
Piero Cirino
Da “Il Quotidiano del Sud” del 12-08-2015.