Acri-Tenuta, questo è il momento degli uomini, non dei buffoni
Nei giorni scorsi il sindaco Nicola Tenuta è sembrato un pugile dalla considerevole capacità di incassare i colpi, con l’evidente intenzione di ripartire all’attacco.
Lo ha fatto ieri, con una nota nella quale risponde alle accuse che gli sono state rivolte nei giorni scorsi, durante e all’indomani dello sciopero sul caro tasse.
In particolare, al primo cittadino non è andata giù l’accusa di viltà che al suo indirizzo è stata ricolta da Pd e Udc.
“Vile – scrive Tenuta – è chi ha sperperato i soldi pubblici a danno di una città e dei suoi abitanti per incapacità e al fine di tutelare meri interessi personali e di parte. E di questo probabilmente risponderà alla giustizia contabile e, in alcuni casi, anche alla giustizia penale”.
Per Tenuta, “vile è chi ha infangato, con il proprio opaco operato, il buon nome della nostra città e delle sue istituzioni e oggi gioca a fare il paladino della giustizia e delle regole. Vile è ancora chi ha permesso il drastico ridimensionamento del nostro ospedale e la chiusura di tanti altri presidi istituzionali sul nostro territorio”.
Ancora, “vile è anche chi, in quel tempo, ha rinunciato a fare opposizione per paura, per incapacità o per compromesso politico. Vile è chi ha sempre costruito il proprio consenso elettorale sfruttando posizioni di potere dei propri familiari che facevano passare come “favori” sacrosanti diritti dei cittadini.
Vile – prosegue il primo cittadino – è sempre chi prova a fare il sindaco da dieci anni, ma non ha mai avuto il consenso del proprio partito, figuriamoci quello del popolo acrese, e oggi si allea con i responsabili del declino della nostra città nel tentativo di elemosinare, nella prossima tornata elettorale, i quattro voti di cui ancora dispongono quei signori. Vile è ancora chi accusa la mia amministrazione di agire con poca trasparenza e poi fa leva su democratici e fisiologici dibattiti interni alla maggioranza di governo”.
Infine, “la manifestazione di qualche giorno fa “mi spinge ancor di più a coltivare questo rapporto diretto con i miei concittadini con il proposito di risolvere il più possibile i problemi che li affliggono. Per le molte centinaia di persone oneste che sono scese in piazza e per tutti gli altri io ci sono stato e continuerò ad esserci sempre”.
Questo “è il momento della verità: è qui che si distinguono gli uomini dai buffoni”.
Piero Cirino
Da “Il Quotidiano del Sud” del 24-02-2015.