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Acri-Turno scoperto a Ginecologia, pazienti inferociti. La Fuscaldo, hanno tolto dignità all’ospedale acrese’

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In attesa di capire la natura e i futuri assetti dell’ospedale civile “Beato Angelo”, c’è chi è costretto a fare i conti con la condizione attuale. I pazienti, ma anche gli operatori sanitari.
E’ di ieri mattina l’ennesima protesta di chi pensava che bastasse essere regolarmente prenotato per effettuare una visita ginecologica, ma ha scoperto che così non era.
Infatti il turno, non si è ben capito perché, ma lo si potrebbe intuire, era inspiegabilmente scoperto. Il risultato è che anche chi aveva bisogno di un semplice tracciato, si è dovuto spostare a Cosenza o in altre strutture ospedaliere.
L’attività ambulatoriale di Ginecologia funzione tre giorni a settimana: martedì, giovedì e sabato. Questa è stata la conclusione di una lunga vertenza dell’estate 2014, con un tira e molla che, nelle more della effettiva realizzazione dello Spoke Acri – Castrovillari, peraltro mai avvenuta, si stabilirono questi tre giorni per garantire il minimo per questo servizio rivolto alla sfera femminile. In sostanza, l’apertura dell’ambulatorio di Ginecologia era stato stabilito intrecciando le esigenze degli ospedali di Acri e Castrovillari, essendo i medici in servizio in entrambe le strutture.
Tra le vittime di questo ennesimo disservizio anche la consigliera comunale di opposizione Fabiana Fuscaldo, che ha voluto denunciare “una situazione ormai non più sostenibile. C’è una precisa disposizione di servizio, che garantisce la copertura per tre giorni settimanali all’ambulatorio di Ginecologia. Non possono bastare – ha aggiunto la Fuscaldo – le difficoltà derivanti dalla turnazione delle ferie estive per far saltare un servizio che per le donne acresi è diventato di vitale importanza”.
Per la consigliera comunale, “si persevera in un atteggiamento di lento depauperamento dell’ospedale, teso a togliere dignità alla struttura ospedaliera e questo non è più tollerabile. In tutto questo, pure gli operatori sanitari sono costretti a subire una condizione insostenibile, che mette a dura prova anche la loro tenuta nervosa”.

Piero Cirino
Da “Il Quotidiano del Sud” del 09-08-2015.


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