Acri-Udc, il dissesto dell’incapacità di Tenuta
L’Udc non ci sta a passare per il principale responsabile del dissesto e replica alle accuse del sindaco Tenuta.
Per lo scudocrociato, “il principale responsabile dell’accertato dissesto finanziario” è “il sindaco Tenuta”, con “tutta la sua maggioranza”.
“Malgrado le dettagliate e puntuali censure mosse dai consiglieri di minoranza – si legge in una nota – il nostro primo cittadino, con fare nervoso e approssimativo, ha cercato in tutti i modi di arrampicarsi sugli specchi, travisando gravemente la realtà dei fatti per come emersa nella succitata sentenza della Corte dei Conti”.
Per l’Udc, “puntare gratuitamente il dito contro le precedenti amministrazioni, anziché assumersi le proprie responsabilità politiche e amministrative, la dice tutta sulla pochezza di un uomo che negli ultimi anni si è contraddistinto solo per essere saltato da un movimento a Forza Italia prima, a Grande Sud poi, per finire, ma non è detta l’ultima parola al Ncd dei fratelli Gentile, con il solo fine di restare attaccato alla poltrona e curare, lui, esclusivamente interessi particolari e familiari”.
Nel merito, “le censure contenute nella delibera della Corte dei Conti sono infatti incentrate esclusivamente sul nuovo elemento della “erronea doppia contabilizzazione dell’anticipazione di liquidità”, elemento ritenuto dalla Corte “assorbente rispetto a tutti gli altri rilievi mossi in precedenza”, capace di determinare da solo l’incongruenza del piano di riequilibrio e quindi la mancata approvazione dello stesso”.
Questo errore contabile, “definito dalla Corte “grossolano e artificioso” che ha reso inattendibile le misure contenute nel piano, precludendo ogni possibilità di valutare positivamente l’evoluzione del risanamento dell’ente da parte della Corte dei Conti, potrebbe essere identificato anche come possibile dolo. Il tentativo goffo e pacchiano di cercare di addossare responsabilità uniche verso chi, da anni e per molto tempo, ha lavorato per aumentare il livello di qualità della nostra comunità, si è manifestato con la precisa volontà di non portare nella discussione chi ha avvelenato i pozzi rendendo questa nostra cittadina apatica, depressa e senza un progetto per il futuro”.
Per l’Udc, “la gestione dell’attuale amministrazione si è esclusivamente incentrata sulle esternalizzazioni di alcuni servizi, anziché seguire qualche altra gara che avrebbe potuto dare significativi cambiamenti in altri settori, quale quello della rete fognaria e depurazione. Anche in questo caso il finanziamento era stato ottenuto grazie all’impegno dei nostri rappresentanti e non certo per merito dell’attuale amministrazione”.
“Mal si comprende – conclude la nota – come uno “stimato” commercialista, che cura diversi interessi privati con successo, non abbia saputo curare gli interessi pubblici della nostra comunità”.
Da “Il Quotidiano del Sud” del 30-12-2016 Piero Cirino