Acri-Vertice a Catanzaro sulla sanità, soddisfatte le richieste di Tenuta
Trasferta fruttuosa per l’esecutivo municipale, che ieri, a Catanzaro, ha incontrato sia i vertici dell’Asp che quelli del Dipartimento Tutela alla Salute della Regione Calabria. Oltre al sindaco e agli assessori, era presente anche una rappresentanza del consiglio comunale, con il presidente Luca Roselli e i consiglieri Giulio Romagnino e Natale Bruno.
Quello di ieri fa seguito all’incontro che il giorno prima una delegazione di giunta e consiglio comunali aveva avuto con il Direttore Generale dell’Asp di Cosenza, Raffaele Mauro, per esprimere il disappunto della comunità acrese circa la riformulazione dei Distretti Sanitari contenuta nelle integrazioni e modifiche all’atto aziendale, recepite nella delibera 1779, dell’11 novembre scorso.
Gli interlocutori al tavolo catanzarese erano, oltre a Mauro e il suo staff, il Dirigente Generale del Dpartimento, Riccardo Fatarella, e Franco Pacenza, delegato del presidente Mario Oliverio in materia sanitaria.
La discussione, che partendo dai distretti si è poi aperta a tutto il fronte dei servizi sanitari sul territorio, si è conclusa con lo spostamento del comprensorio acrese in un altro distretto.
Acri farà parte di Rende/Media Valle del Crati e non più di Rossano/Acri. La nuova collocazione è certamente più logica e territorialmente affine agli altri Comuni del nuovo distretto.
L’esito della riunione suscita la soddisfazione del sindaco Nicola Tenuta, per il quale “la nuova formulazione dei distretti, che verrà ufficializzata nei prossimi giorni, rappresenta una soluzione più confacente alle esigenze della comunità acrese ed è stata possibile grazie alla competenza e alla disponibilità sia dei vertici dell’Asp di Cosenza che del presidente Oliverio, attraverso il suo rappresentante Franco Pacenza, oltre che del Dirigente Generale del Dipartimento Tutela della Salute, Riccardo Fatarella”.
Oltre a condividere il nuovo Distretto Sanitario con Comuni territorialmente vicini, nel corso della riunione è venuta fuori la concreta possibilità di un potenziamento dei servizi sul territorio. Nelle prossime settimane questo intendimento troverà concreto riferimento negli atti che verranno firmati.
Di ospedale si è parlato solo di striscio, giusto per ricordare che ci sono cinque milioni di euro disponibili da dividere ai quattro presidi sanitari di zone disagiate.
Ad Acri toccheranno 1 milione 250mila euro, che saranno investiti per nuove apparecchiature in grado di migliorare le prestazioni del “Beato Angelo”.
Da “Il Quotidiano del Sud” del 19-11-2016 Piero Cirino