Acri – Viteritti e Cavallotti attaccano, in consiglio una farsa
L’ultimo consiglio comunale, che ha confermato alla presidenza Cosimo Fabbricatore, ha inevitabilmente lasciato una scia di polemiche. Ieri, in una nota, è stato il “Movimento Acri Democratica”, costituito da Natale Viteritti e Luigi Cavallotti, a dargli voce.
“La maggioranza – vi si legge -, compreso il presidente del consiglio, sulla discussione della terza mozione di sfiducia, recita un copione già scritto. probabilmente dal sindaco-regista. Come in qualsiasi film che si rispetti, non sono mancati gli attori principali e le comparse; tutti hanno recitato, elogiando l’operato del presidente in questi anni”.
L’ennesima mozione di sfiducia “è scaturita da una serie di atti posti in essere dal presidente del consiglio: il non rispetto del ruolo istituzionale di soggetto terzo e imparziale; la difesa delle prerogative di tutti i consiglieri comunali, ma finalizzata a tutelare solo alcuni consiglieri comunali; la difesa della sua poltrona; l’interferenza di soggetti terzi al consiglio comunale”. Per i due, “non garante del ruolo di consigliere comunale è stato il comportamento del presidente, quando inoltrava alla Prefettura un quesito basato sulla richiesta fatta dai presentatori della lista “Insieme con Tenuta”, i quali diffidavano i due consiglieri, eletti dal popolo, circa le prese di posizioni degli stessi rispetto alla maggioranza. Il contenuto di tale quesito è stato sempre taciuto agli scriventi e in consiglio comunale.
L’esito del voto, “come da copione, nel consiglio del 15 gennaio è stato scontato e prevedibile: riconfermato il presidente con 9 voti a favore (compreso il suo ) e 8 contrari”. Inoltre, “quando si approvava il regolamento per l’invaso di Serricella, il consigliere Basile dichiarava di allontanarsi per conflitto d’interesse e successivamente presenziava al momento del voto. Tale delibera è stata successivamente annullata”.
Ancora, “un comunicato del portavoce del sindaco, a nome della giunta, a sostegno dell’assessore Gencarelli, nominato nei primi giorni di febbraio 2015, quando la medesima giunta deliberava in data 2 dicembre 2015 la citazione in giudizio dello stesso chiedendo una perizia calligrafica di parte per firme false. La medesima perizia attesta che le firme sui mandati del 13/10/2014 e del 14/02/2015 sono false. Obbligo di trasparenza e moralità imporrebbero la revoca dell’assessore.
Inoltre – concludono i due consiglieri -, dopo alcuni articoli sulla stampa che annunciavano le dimissioni, quali sono le motivazioni per cui l’assessore Coschignano non partecipa da mesi alle sedute del consiglio comunale e non è presente alle riunioni di giunta? Chiediamo al sindaco, politico navigato con militanza in diversi partiti politici, come mai continua ad invocare le dimissioni di due consiglieri eletti dal popolo, e non verifica gli obiettivi prefissati nel programma elettorale non raggiunti?”.
Piero Cirino
Da “Il Quotidiano del Sud” del 18-01-2016.