Annamaria Frustaci, “guardo con ottimismo ai giovani. La Calabria avrà un futuro migliore”
Non solo il libro, ma è stata anche un’occasione per parlare di giustizia e dei problemi della Calabria e dei calabresi a trecentosessanta gradi.
Il sostituto procuratore in forza alla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro Annamaria Frustaci ieri pomeriggio è arrivata ad Acri per presentare il romanzo “La ragazza che sognava di sconfiggere la mafia”, edito da Mondadori.
L’occasione l’ha creata Zonadem, area politica del Partito Democratico. Ha fatto gli onori di casa Mariella Pecora, coordinatrice di Zonadem, che ha ricordato l’importanza di simili iniziative per l’attività di questo movimento politico-culturale.
Il sindaco Pino Capalbo si è invece soffermato sulla trama del romanzo e sul vero volto della ‘ndrangheta, “che lascia da soli quanti tra loro cadono in disgrazia, com’è capitato al padre di Toni”, personaggio del libro. Sui temi legati alla giustizia, il primo cittadino si è detto contrario alla cancellazione del reato di abuso d’ufficio.
La Frustaci ha quindi dialogato con il giornalista Piero Cirino, direttore di Acrinews.it.
Rivolgendosi ai calabresi, “ognuno di noi può decidere da che parte stare, c’è sempre una scelta”. Tanti i riferimenti autobiografici nel romanzo, come l’incontro con il magistrato Gherardo Colombo, all’età di 17 anni. “Mi si è aperto un mondo – ha detto l’autrice del libro -, è stato uno dei primi a leggere il romanzo”.
Su Nicola Gratteri, prossimo al trasferimento a Napoli, “per tutti noi è come un padre, è il primo ad arrivare in ufficio e l’ultimo ad andare via”.
Nel libro ci sono anche riferimenti alla morte del giudice Antonino Scopelliti, accanto alle figure di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, “perché occorre tenere viva la memoria del suo sacrificio”.
La Frustaci vive sotto scorta da qualche anno, “fa parte del gioco, sono consapevole del pericolo, ma la considero una condizione temporanea”.
Ancora, “rimanere in Calabria è stata una scelta, amo la mia terra, sebbene i miei affetti siano altrove. Non so cosa mi riserva il futuro”.