Astensione dal lavoro sproporzionata e anomala
Egregio direttore, Riscontriamo l’articolo pubblicato sul giornale dal titolo: “I dipendenti della IAS incrociano le braccia” e di seguito segnaliamo quanto segue, con preghiera di pubblicazione.
Per come già evidenziato nelle nostre precedenti note, trasmesse anche agli Enti preposti, come peraltro noto alla sigla sindacale in questione, ci corre l’obbligo di precisare come l’astensione preannunciata dal lavoro indetta dalla sigla Faisa – Cisal e le modalità di attuazione della stessa, a nostro avviso, appaiano sproporzionate ed anomale, rispetto al contenuto delle tematiche evidenziate (contrattazione aziendale di secondo livello).
Infatti gli scioperi occorsi hanno causato finora gravissime ripercussioni sui servizi di trasporto, riguardanti non solo le corse interessate, ma anche e soprattutto l’utenza calabrese. A preteso sostegno dell’ennesima azione di sciopero avviata (la quinta), nel tentativo di giustificare le proprie azioni, la sigla deduce che la scrivente “si ostini a non dar corso al rinnovato del contratto aziendale…”; “che vi sia “stata una sostanziale chiusura aziendale alla sottoscrizione del contratto aziendale…”.
Ciò posto, nel rimarcare la piena e corretta applicazione del contratto aziendale (seppure scaduto) e delle corrette relazioni industriali con le sigle sindacali (anche sui temi oggetto del dichiarato sciopero) in oltre 90 anni di attività, si deve rilevare come, contrariamente a quanto asserito dal sindacato de quo, la Società non ha in alcun modo mai adottato né posto in essere alcuna condotta tesa a chiudere il confronto sindacale sui temi suddetti, nei confronti della Organizzazione sindacale (né di altre). Tutti gli assunti pretesamente volti a sostenere il contrario sono, difatti, infondati e pretestuosi. Al tal riguardo, preme sin da subito ricordare che, l’azienda (l’unica nel panorama regionale), ha introdotto, dal 2007, un accordo aziendale sul premio di risultato (ad oggi garantito seppur scaduto). Eppure, nonostante la crisi economica in atto, – causata prima dal crollo della domanda ed offerta di trasporto a causa dell’epidemia COVID, e successivamente dal progressivo aumento del costo di carburante, di trazione e dei ricambi che sta determinando gravi difficolta economico e finanziarie alle aziende del settore, – l’azienda, in pieno spirito collaborativo con le sigle sindacali, ha inteso avviare il confronto sul rinnovo della contrattazione di secondo livello, fornendo alle stesse una bozza di rinnovo dell’attuale Premio di Risultato, rinviando la definizione dei valori economici, nell’attesa della normalizzazione dei prezzi dei carburanti e dei rapporti economici con gli enti affidanti il servizio di trasporto pubblico.
Senza fornire alcuna motivazione l’unica sigla aziendale che ha interrotto la trattativa è stata la Faisa. In particolare, con la nota (nr.338/cs/22) codesta OS, senza fornire valide motivazioni, e senza entrare nel merito, lamenta astrattamente la circostanza che la proposta aziendale, a seguito di numerosi incontri sindacali tenutisi sul tema in oggetto su impulso ed iniziativa della scrivente, di rinnovo del PDR, risulti irricevibile. Inoltre è d’uopo sottolineare che, da diverso tempo, esclusivamente la scrivente impresa è unica destinataria di diverse e numerose oramai azioni di sciopero, avviate da parte della stessa sigla, che appaiono evidentemente avulse dall’ attuale contesto economico. Ebbene, come noto, posto che numerose aziende nel panorama regionale e nazionale sono state costrette a ricorrere a misure di taglio dei costi aziendali e licenziamenti, oltre alla disdetta degli accordi aziendali di secondo livello in essere, non si comprendono le motivazioni di simili azioni sindacali avviate nei confronti dell’azienda, le quali, se considerate complessivamente, rendono di fatto impraticabile il dialogo con la stessa OS.
Ora, prendiamo atto del comunicato sindacale (contenuto nell’articolo) che si riscontra e della dichiarata – e immotivata – defezione della sigla de qua dal confronto sul rinnovo della contrattazione aziendale di secondo livello e constatiamo che, a fronte dell’interruzione delle relazioni industriali deliberata da codesta sigla, il confronto aziendale non proseguirà per esclusiva decisione assunta dalla stessa sigla (OOSS FAISA CISAL). Ciò va ben oltre l’esercizio del normale diritto di sciopero e, ad avviso della scrivente, evidenzia una volontà di generare disagi e problematiche che incideranno non solo sul contesto attuale ma anche sulle prospettive future delle attività aziendali per il danno di immagine ed il disservizio amplificato ed immotivato che si genererà, oltre ad arrecare danno agli stessi lavoratori che, a fronte di sterili azioni di sciopero, si vedono detrarre dalla busta paga considerevoli cifre in contraddizione con l’attuale fase di aumento dei costi anche a carico delle famiglie.
La stessa Commissione di Garanzia dell’attuazione delle legge sullo sciopero, in occasione di più scioperi proclamati dalla sigla, ha formalmente invitato lo sigla ad operare una riduzione dell’azione di sciopero a 4 ore, in luogo delle 24 previste, con ampia motivazione e facendo evidentemente prefigurare sproporzione della iniziativa sindacale, ma la FAISA CISAL ha inteso opporre un netto diniego a quanto richiesto dalla Pubblica Autorità, confermando anche una mancanza di attenzione nei confronti degli Enti che sono preposti alla regolazione della materia. Si invita pertanto la FAISA CISAL, qualora lo ritenesse, a proseguire nel confronto con l’azienda e con le altre OOSS presenti, tenendo conto delle contingenti difficoltà del momento e soprattutto recuperando il necessario clima di corrette relazioni industriali ed interpersonali.
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