Cittadinanza onoraria ad Arminio, ecco le motivazioni ufficiali.
l riconoscimento intende innanzitutto premiare una figura di intellettuale impegnato da almeno 20 anni nella difesa e valorizzazione delle aree interne della penisola.
Poeta, scrittore – con all’attivo 24 volumi pubblicati e collaborazioni con i principali quotidiani nazionali, tra cui il Corriere della Sera, Repubblica, La Stampa e Il Fatto Quotidiano – documentarista, fotografo, attivista e organizzatore di eventi culturali, Arminio ha infatti posto da sempre al centro del suo lavoro quella che lui stesso ha definito “l’Italia profonda”: l’Italia d’entroterra, delle aree appenniniche e collinari, ai margini del turismo, dell’industria, del commercio. Un’area che rappresenta circa tre quinti del Paese, raccoglie poco meno di un quarto della sua popolazione ed è caratterizzata da un’incredibile diversificazione: naturale, agroalimentare, antropologica, culturale.
“Come si fa a non vedere che la questione dell’Italia è la questione dei paesi?” affermava in una recente intervista.
“Per anni ci siamo attardati sulla questione meridionale e invece c’era una storia che riguardava tutta la penisola, era la storia dell’Italia alta, dell’Italia interna, una storia che va da Comiso a Merano. L’assunto è che l’Italia interna non è un problema, ma una mancata opportunità per il Paese”.
Si tratta quindi prima di tutto di “fermare l’anoressia demografica dando forza ai servizi essenziali di cittadinanza: scuola, sanità, trasporti. A questa base si aggiungono le azioni di sviluppo locale che in tutte le regioni hanno come fuoco centrale il valore dell’agricoltura e del paesaggio”.
Questo primo ordine di obiettivi, di carattere molto concreto, Arminio li persegue anche come referente tecnico nell’ambito della Strategia Nazionale per le Aree Interne (Snai), nata nel 2012 per volontà dell’allora Ministro per la Coesione territoriale, Fabrizio Barca: un progetto che ha fruttato lo stanziamento, a ottobre del 2018, di circa 560 milioni di euro di fondi europei e statali da impiegare in 72 zone di intervento, di cui 32 nel Mezzogiorno.
C’è poi una battaglia più squisitamente culturale, indispensabile per dare forza alla prima: “L’anima del mondo – scrive sul sito della Casa della Paesologia, Associazione che ha fondato nel 2015- è finita perché sommersa dalle merci, le merci ci sono sembrate più comode al posto dell’anima, e la vita è diventata una trafila burocratica, una faccenda gestita da una ragione anemica e sfiduciata. Le merci hanno messo fuori gioco ogni leggenda, fuori gioco il sogno e in fondo anche l’amore, alla fine tutto quello che discende dall’anima è come se fosse messo fuori gioco”. In questa visione le cosiddette “aree fragili” si trovano all’improvviso avvantaggiate, perché possono più facilmente tornare a essere spazi in cui coltivare la poesia e la creatività, una rete di relazioni di comunità, un rapporto sano con il paesaggio; possono cioè diventare culla di quello che Arminio ha definito un nuovo “umanesimo delle montagne”.
È proprio in questa poetica che affonda le radici l’Associazione Culturale Siluna, nata ad Acri nel 2018 con l’obiettivo di valorizzare il paese e il territorio della Sila esaltandone le vocazioni attraverso lʼorganizzazione di appuntamenti culturali e performance artistiche, musicali, letterarie. Nello stesso anno si è svolta – grazie alla partnership con l’Amministrazione Comunale e con numerose realtà istituzionali e imprenditoriali locali – la prima edizione del Siluna Fest, una manifestazione fortemente ispirata e gemellata al Festival “La Luna e i Calanchi” di Aliano (Matera), di cui Arminio è ideatore e direttore artistico dal 2012; e nell’estate del 2019 la seconda annualità del festival ha confermato la capacità del Siluna di porsi come una manifestazione di carattere inter-regionale.
“Incentivare la partecipazione attiva dei cittadini alla promozione del proprio territorio attraverso la cultura è un eccezionale strumento per ricreare i legami che ci rendono una comunità. La cittadinanza a Franco Arminio rappresenta un Investimento per la difesa e la valorizzazione delle aree interne, far sentire una voce autorevole a chi ,troppo facilmente ,ha dimenticato di preservare e valorizzare usi , tradizioni, cultura delle nostre comunità. Difendere le nostre radici per guardare al futuro con la consapevolezza che lo sviluppo economico, il rispetto dell’ambiente e la valorizzazione delle nostre risorse non può prescindere dalla difesa del sistema ” Paese”.
Amministrazione comunale