Coschignano, agli utenti dell’Adi si evitino le code allo sportello
Più ci si imbatte nella burocrazia e più si è portati a pensare che le studino tutte pur di complicare la vita all’utente. Poi quando l’utente è già vessato da altre situazioni l’accanimento diventa quasi patologico.
“E’ da tempo che i familiari delle persone con disabilità – spiega Valentino Coschignano, presidente dell’associazione “Raggio di sole” -, ma anche di coloro che vivono una situazione di non autosufficienza insieme a chi, per particolari patologie, è esentato dal pagamento del ticket sanitario, si vedono costretti, loro malgrado, a lunghe file presso gli uffici preposti per un semplice timbro, con i pericoli annessi e connessi alla pandemia, mancando uno sportello dedicato”.
Infatti, “è venuto meno anche quel piccolo/grande aiuto che in occasione di alcune prestazioni erogate dall’Adi (Assistenza Domiciliare Integrata) per cui alle famiglie veniva concesso di evitare le code, in quanto all’atto della prestazione, l’operatore sanitario che si recava al domicilio dell’assistito, nella fattispecie per prelievi ematici, ritirava l’impegnativa che consegnava, insieme al prelievo all’operatore del laboratorio analisi, il quale, attraverso procedura interna, provvedeva alla necessaria timbratura dell’impegnativa”.
Alla richiesta di informazioni in merito alla sospensione della procedura, “la risposta data è stata quella che le famiglie delle persone con disabilità da anni si sentono ripetere: carenza di personale, pensionamento degli operatori che per raggiunte condizioni vengono messi in quiescenza e mancanza del necessario turnover per garantire i servizi”.
Carenza cronica “che – aggiunge Valentino Coschignano – si verifica anche nell’Unità Operativa di Riabilitazione e Psichiatria Infantile, meglio noto come Centro di Riabilitazione ubicato in Viale della Repubblica. Si chiede alle autorità preposte e competenti un immediato intervento affinché i già tanti disagi quotidianamente affrontanti dalle famiglie con figli disabili, soprattutto in questa fase di pandemia, che mette ancora più a rischio le persone con disabilità e chi se ne prende cura, costrette a lasciare i propri figli a casa in custodia a parenti, amici e conoscenti per un semplice timbro. E’ auspicabile, anzi necessario e urgente, uno sportello dedicato almeno una volta a settimana, nella giornata di martedì o giovedì, giornate di erogazione del servizio sia, di mattina, che di pomeriggio”.
Infine, “invitiamo tutte le autorità locali, ognuna per le proprie competenze, ad un lavoro sinergico e ad una maggiore attenzione a questa parte di comunità, alle persone con disabilità, a dare vita a quella rete di interventi e servizi previsti da normative nazionali e regionali, nonché, internazionali, quali la Convenzione Onu dei Diritti delle Persone con Disabilità”.