Cosenza-Ordine degli infermieri, sanità sull’orlo del baratro
Tra le tante voci del coro sulla mancata nomina del commissario alla Sanità calabrese, ieri, con una nota, è intervenuto anche Fausto Sposato, presidente dell’Ipasvi, cioè dell’ordine professionale degli infermieri, di Cosenza.
“Ancora oggi – scrive Sposato – ci chiediamo quali siano le motivazioni per cui non si è provveduto alla nomina del Commissario ad acta per la sanità, perché riteniamo che questa situazione di stallo (che poi di stallo non è visto che i Dirigenti continuano a fare quello che vogliono) non giova né agli operatori e né , soprattutto, ai cittadini”.
La carenza “ormai cronica di personale per l’assistenza sta abbassando ulteriormente la soglia dei Lea e, se non si interviene nell’immediato, si rischia un vero e proprio tracollo, finora evitato per i sacrifici e il senso di responsabilità degli operatori. Ma anche questo viene messo in discussione da questo sistema clientelare che continua a generare solo occupanti abusivi di poltrone”.
L’Ipasvi di Cosenza chiede “a gran voce, di avere un ruolo attivo nella gestione della sanità perché riteniamo di avere le competenze per gestire tutti quei percorsi assistenziali insiti alla nostra categoria”.
Ogni giorno “riceviamo richieste di trasferimenti in altri paesi dell’Ue e non solo: sono i nostri giovani in cerca di in lavoro dignitoso che li gratifichi dopo anni di studio mentre da noi rimane il blocco del turn over.
Stiamo perdendo la nostra più grande risorsa: la risorsa umana; e un territorio che lascia andare via i propri figli non ha un presente e non potrà mai avere un futuro.
E chi resta vive condizioni di disagio, adagiandosi su un sistema che scoppia e che continua a creare precarietà, sia nel pubblico che nel privato dove molti infermieri vengono “usati” in turni massacranti, senza alcuna logica ed in attività che poco hanno a che fare con il nostro profilo ed il nostro percorso formativo. Ed è deprimente scoprire che a causare tutto questo sono infermieri o pseudo coordinatori messi lì per riverenza verso la proprietà.
Si parla della costruzione di nuovi ospedali in Calabria – prosegue Sposato – e non ci si accorge che tutte le nostre strutture non permettono una organizzazione ottimale dell’assistenza perché sono strutture fatiscenti, con attrezzature obsolete, e a pagarne le conseguenze è il cittadino. Ed è a loro ed ai nostri tanti colleghi che vogliamo rivolgerci, schierandoci dalla loro parte, sempre, affinché si possano costruire percorsi condivisi, affinché le nostre e le vostre battaglie abbiano un unico obiettivo, affinché i nostri ragazzi non vadano via dalla nostra terra, affinché i “signori” della malasanità e della cultura dell’intrallazzo ai fini personali vadano via per sempre.
Ecco Presidente Oliverio è questo quello che ci aspettiamo da lei. Ma faccia presto altrimenti sarà troppo tardi”.
Piero Cirino
Da “Il Quotidiano del Sud” del 21-02-2015.