Dario Penne: è scomparsa la voce italiana di Anthony Hopkins e di tanti altri attori di Hollywood
In questa rubrica ci siamo occupati di frequente e con piacere del mondo del doppiaggio e di doppiatori. Torniamo a farlo anche oggi, ma con la pena nel cuore e con un doveroso sentimento di omaggio nei confronti di un bravo attore, annoverato anche e soprattutto nell’elenco dei più grandi doppiatori che il cinema in Italia abbia mai avuto. E’ morto a Roma durante la scorsa settimana Dario Penne, triestino, classe 1938, a due giorni dal festeggiare il suo ottantacinquesimo compleanno.
Vincitore del Premio alla Carriera maschile al Gran Galà del Doppiaggio del 2004, del Premio Miglior Doppiatore non Protagonista al Gran Premio Internazionale del Doppiaggio del 2010 per la voce di Ben Kingsley in Shutter Island, nello stesso anno al Todi Art Festival ha vinto il Premio Miglior Voce del Doppiaggio in memoria di Giuseppe Rinaldi, altro importante doppiatore italiano. E poi ancora: vincitore dell’Anello d’Oro al Festival Voci nell’ombra nel 2015 per aver dato voce al personaggio di Tomaso Almeria nell’audiolibro Il pozzo e il pendolo di Edgar Allan Poe. Ancora, il festival Voci nell’ombra, lo ha premiato nel 2019 con la Targa Claudio G. Fava alla Carriera; infine nel 2021 si è aggiudicato il Nastro d’Argento per il doppiaggio di Anthony Hopkins nel film “The Father – Nulla è come sembra“.
Penne era la voce italiana ufficiale di Hopkins da quando per la prima volta lo aveva doppiato nel 1990 in Ore disperate di Michael Cimino, poi ha continuato a prestargli la voce in circa altri quaranta film fino all’ultimo The Son del 2022, anche se probabilmente la sua performance più ricordata rimane quella di Hannibal Lecter ne Il silenzio degli innocenti. Quando anni dopo, Hopkins lo incontrò a Roma alla presentazione italiana del film Surviving Picasso gli fece una quantità di complimenti su come lo avevo doppiato tanto da farlo piangere, come racconta lui stesso in una intervista a Il Mondo dei Doppiatori.
Nella sua lunga carriera al leggìo, Dario Penne ha doppiato diecine e diecine di bravi attori: la sua voce davvero inconfondibile si adattava ad attori di carisma come Ben Kingsley, Christopher Walken, Dennis Hopper, Robert Duvall tanto per citarne qualcuno; è stato la voce anche di Tommy Lee Jones, Michael Caine e Christopher Lloyd che certamente ricorderete nei panni di Doc Emmett Brown nella trilogia di Ritorno al Futuro, anche se per la precisione Penne lo doppio nel secondo e nel terzo capitolo della saga, nel primo la voce era quella di Ferruccio Amendola.
La sua esperienza di doppiatore si è arricchita di personaggi di film di animazione, di serie televisive, di cartoni animati, di documentari, di videogiochi, accettando persino di divertirsi insieme a Caparezza chiudendo la sua canzone Vieni a ballare in Puglia.
Dario Penne ha recitato anche in alcuni film al cinema, diretto da Giacomo Battiato, Maurizio Ponzi, Franco Giraldi, ma ha lavorato di più in televisione, dapprima negli anni sessanta in quelli che all’epoca si chiamavano sceneggiati, come E le stelle stanno a guardare o I promessi sposi diretto da registi di culto come Anton Giulio Majano e Sandro Bolchi, successivamente negli anni 2000 partecipando ad alcuni episodi delle serie R.I.S Delitti Imperfetti, Distretto di Polizia, Don Matteo.
Ci mancherà Dario Penne. Ci consola un po’ sapere che potremo ascoltare ancora la sua indimenticabile voce nelle tante cose belle e importanti che ci ha lasciato.
Werner Altomare