E’ calato il sipario sulla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, con gli inattesi verdetti della Giuria
Si era aperta, questa 79ma edizione della Biennale, con il saluto istituzionale del Presidente Roberto Cicuto, il quale ha ribadito quanto l’evento abbia “sempre saputo collocarsi nella storia senza trascurare le criticità, anche le più drammatiche, cosi come pure in questa occasione con un importante respiro internazionale”. Lo stesso Direttore Artistico, Alberto Barbera, sottolinea il fatto che la Mostra “è il riflesso di questo momento tormentato, percorso da tensioni di ogni tipo”.
Sul Red Carpet del Lido, come di consueto, si sono susseguite le passerelle di tantissimi divi, a cominciare dalla pluripremiata, sempre affascinante, Julianne Moore cui è stato affidato il compito di presiedere la Giuria Internazionale, della quale ha fatto parte anche il “nostro” Leonardo Di Costanzo. Madrina di questa edizione, Rocìo Munoz Morales.
Tra i ventitré film in concorso (in rappresentanza di una dozzina di Paesi diversi), ce n’erano cinque italiani:
- Il Signore delle Formiche, del catanzarese Gianni Amelio (regista già premiato con il Leone d’Oro nel 1998 per Cosi Ridevano) con Luigi Lo Cascio ed Elio Germano, film che ripercorre la tormentata vera storia di Aldo Braibanti, intellettuale italiano degli anni sessanta, condannato per plagio, in realtà perseguitato per la sua omosessualità.
- L’immensità di Emanuela Crialese, nel quale Penelope Cruz è Adriana, una donna che si sente intrappolata in un corpo con il quale non ha feeling e si fa chiamare Andrea.
- Bones and All di Luca Guadagnino, che ha vinto il Leone d’Argento Premio per la migliore Regia, co-produzione italo-statunitense con i giovani Timothée Chalamet, già divo a ventidue anni, e Tyler Russell, la quale ha vinto il Premio Mastroianni attribuito al giovane attore o attrice emergente. I protagonisti sono due teenagers sbandati ed emarginati che si incontrano in un viaggio lungo il cuore degli Stati Uniti.
- Chiara di Susanna Nicchiarelli con Margherita Mazzucco, che abbiamo conosciuto nella serie TV L’Amica Geniale. Chiara è la storia della Santa che lascia tutto per seguire Francesco d’Assisi.
- Monica di Andrea Pallaoro con Tracy Lisette che interpreta una donna transgender che dopo anni ritorna dalla famiglia e cerca di riallacciare i rapporti interrotti.
Tra i film Fuori Concorso, ci piace segnalare Siccità di Paolo Virzì, commedia corale con protagonisti, tra gli altri, Emanuela Fanelli, Valerio Mastandrea, Silvio Orlando, Sara Serraiocco e Monica Bellucci nel ruolo di sé stessa che -per inciso- è riuscita ancora ad incantare sulla passerella. La storia si svolge in una Roma apocalittica dove non piove da tre anni e dove persino il Tevere si è prosciugato.
Nonostante alla vigilia di parlasse di film italiani favoriti alla vittoria, i verdetti della Giuria hanno sovvertito i pronostici ed hanno assegnato:
Il Leone d’Oro per il miglior film all’americano All the Beauty and the Bloodsheed di Laura Poitras, unico documentario in concorso, nel quale viene raccontata la fotografa Nan Goldin e la sua battaglia contro un colosso farmaceutico. La regista aveva già vinto l’Oscar con un altro documentario sull’informatico attivista Edward Snowden che ha rivelato informazioni sulla sicurezza nazionale.
Il Leone d’Argento Gran Premio della Giuria è andato al film francese Saint Omer di Alice Diop, toccante storia di un infanticidio di cui è accusata una madre migrante disperata.
Il Premio Speciale è stato assegnato a Gli Orsi non Esistono del regista iraniano Jafar Panahi (che aveva già vinto il Leone d’Oro nel 2000) il quale non ha potuto ritirare il premio perché detenuto in carcere nel suo Paese con l’accusa di propaganda contro il regime. A Panahi sono state dedicate, nel corso della Mostra, diverse manifestazioni di solidarietà, non ultima quella di Guadagnino che gli ha dedicato il Premio delle Regia.
La Coppa Volpi, premio dedicato alle migliori interpretazioni maschile e femminile, sono state attribuite dalla Giuria rispettivamente a Colin Farrel per l’irlandese The Banshees of Inisherin e a Cate Blanchett nei panni della direttrice d’orchestra molestatrice nel film statunitense Tar.
Il Premio per la migliore sceneggiatura se lo è aggiudicato Martin McDonagh per Gli Spiriti dell’Isola, una tragicommedia nella quale uno di due amici fraterni, decide di non parlare più con l’altro senza un apparente motivo.
Durante le giornate della Mostra sono state consegnati anche i Leoni d’Oro alla Carriera, alla splendida quasi ottantenne attrice francese Catherine Deneuve e al regista, sceneggiatore statunitense Paul Schrader.
Werner Altomare