Firmiamo per un’autentica sostenibilità
Vogliamo informare la cittadinanza che parte la raccolta firme per bloccare lo scempio del territorio acrese con le pale eoliche.
Ad Acri sono stati previsti due impianti eolici nelle località Serra Crista e Serra Capra. Questi interventi sono stati decisi senza coinvolgere la popolazione. Esprimiamo forte preoccupazione sulle gravi conseguenze che deriverebbero dalla loro realizzazione:
• il primo impianto in località Serra Crista: il progetto prevede la realizzazione di 5 piloni, ciascuno con un’altezza di 135 metri, che arrivano ad oltre 200 metri totali considerando l’effetto dovuto al diametro delle pale; attualmente il comitato sta effettuando ulteriori approfondimenti;
• il secondo impianto, invece, in località Serra la Capra, in Sila Greca, con un cantiere lavori già in stato avanzato. Si stanno costruendo le fondamenta per la prima pala eolica.
Il progetto Serra Crista è pubblicato su internet, mentre quello di Serra Capra non può essere visionato a meno che se ne faccia espressa richiesta in comune.
Relativamente all’impianto di Serra Crista, il comune riceverebbe 700.000 euro una tantum che diviso 19.644* abitanti sarebbero 35,63 euro a persona. L’affare lo farebbero solo le grosse aziende che gestirebbero l’energia ricavata per tutta la durata dell’impianto. La piccola economia locale, basata sulla ristorazione e sul piccolo turismo, ne uscirebbe distrutta.
Danni insostenibili per le aree dove sono previsti gli impianti; disboscamenti e cementificazione porterebbero ad un aumento del rischio idrogeologico con una probabile intercettazione delle falde acquifere ingenerando la perdita di potabilità di altre sorgenti.
Distruzione, nelle aree coinvolte dai progetti, degli ecosistemi e della biodiversità, i cui depauperamenti sono una delle concause dell’alterazione dei cicli della natura.
Inquinamento acustico insostenibile, per l’uomo e per la fauna.
Inquinamento ambientale. Dopo 20 anni dall’utilizzo, non si sa come smaltire le pale. Il vento che le fa girare è energia pulita, i materiali di cui sono composte non si possono recuperare e quindi provocano inquinamento.
I Territori scelti per realizzare gran parte delle pale sono previsti al Sud per dare energia al nord: 2953 in Puglia, 2114 in Sicilia,1178 in Calabria, 1113 in Sardegna, 45 in Emilia Romagna, 26 in Piemonte…
Alla Calabria non serve altra energia, ne consuma circa oltre 5 miliardi di KWh, ma ne produce circa 17 KWh a solo vantaggio economico delle aziende che la rivendono.
Molti comuni sono in rivolta contro i nuovi progetti e arrivano i primi no dalla regione, per es. a Monterosso.
Isola Capo Rizzuto che ha il più grande “parco” eolico d’Europa ha denunciato i danni.
Aziende ed enti presentano i loro progetti come ecosostenibili, occultandone l’impatto ambientale negativo: effetto “greenwashing”.
Noi chiediamo
– Chiediamo la salvaguardia dell’intero territorio acrese avendo elevato pregio naturalistico e paesaggistico ed essendo, per la sua posizione geografica, la porta del Parco Nazionale della Sila, già patrimonio UNESCO. Puntiamo al turismo e alla piccola agricoltura naturale. Questo genera economia circolare!
– Chiediamo il rispetto rigoroso delle norme ambientali e il coinvolgimento della popolazione nelle scelte e programmazione delle opere pubbliche in genere.
– Chiediamo il ritiro, da parte del Comune di Acri, della disponibilità data alla regione Calabria per la realizzazione dell’impianto eolico in zona Serra Crista.
– Chiediamo che si fermino i lavori del mini impiantoeolico in Serra Capra e che non vengano più date autorizzazioni di impianti simili in quella zona.
In ragione di quanto sopra esposto, Vi invitiamo a partecipare attivamente e se condividete le nostre ragioni, a esprimere il Vostro dissenso tramite la raccolta firme di cui siamo promotori.
I dettagli saranno riportati sulla pagina Facebook “Acri comitato Proteggiamo il Territorio“, https://www.facebook.com/Acri.comitato.proteggiAMOilterritorio, inoltre potete far riferimento ai componenti del comitato o ai banchetti che saranno attivati in merito all’iniziativa.
Il comitato ProteggiAMOilterritorio