Platea

In programmazione al cinema “Iddu, l’ultimo padrino“ di Grassadonia e Piazza

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Antonio Vaccarino è stato il sindaco di Castelvetrano, condannato in via definitiva per traffico di stupefacenti e con una condanna in primo grado per concorso esterno in associazione mafiosa. Vaccarino è morto in carcere nel maggio del 21 per complicazioni dovute al Covd-19, proprio mentre i suoi difensori stavano per ottenere la revisione del processo e la concessione degli arresti domiciliari.

La figura controversa di Antonio Vaccarino è tornata di attualità in questi giorni. Ciò è dovuto al fatto che i registi siciliani Fabio Grassadonia e Antonio Piazza (che già avevano raccontato la Sicilia nel loro precedente film Sicilian Ghost Story, nel quale avevano ripercorso il rapimento e l’uccisione del piccolo Giuseppe Di Matteo, assassinato e sciolto nell’acido) hanno deciso di raccontare in un film la relazione, per lo più epistolare, tra il politico e il suo figlioccio: il superlatitante Matteo Messina Denaro. (Audio Scena) Si sono ispirati a fatti reali descritti nel libro di Salvatore Mugno Lettere a Svetonio, laddove Svetonio è proprio Vaccarino, mentre il nome in codice del boss è Alessio. Nel film Vaccarino diventa Catello Palumbo ed è interpretato da Toni Servillo; quando questi esce dal carcere si ritrova senza nulla, così quando riceve dai servizi segreti l’offerta di collaborare alla cattura del boss dei boss, non può far altro che accettare e intraprende una rischiosissima corrispondenza di pizzini con Messina Denaro per riconquistare la sua fiducia e indurlo allo scoperto. Nei panni del latitante c’è un altro dei nostri grandi attori: Elio Germano.

Non è un film di mafia come lo si intende generalmente: non si narra la distinzione netta tra buoni e cattivi (che tutti sono buoni e tutti sono cattivi), ma si racconta di personaggi nella loro umana quotidianità, la rappresentazione di una comunità che a tratti appare grottesca e tragicomica. Lo stesso Toni Servillo dichiara: La cultura di Catello è una cultura mediocre e raffazzonata, che questo personaggio, anche molto squallido, utilizza per amministrare la mille maschere a fini malefici.

Importante anche la presenza femminile nel cast con Daniela Marra, Barbora Bobulova, Antonia Truppo e Betty Pedrazzi tutte con una straordinaria espressività.

Il film in programmazione nelle sale dal 10 ottobre, ha innescato alcune polemiche, in particolare proprio a Castelvetrano (località in cui è ambientato) dove Salvatore, figlio di Antonio Vaccarino, proprietario dell’unico cinema della cittadina trapanese, in un primo tempo si era rifiutato di proiettare la pellicola perché secondo lui la gente del paese viene rappresentata come collusa e omertosa e ha deciso di programmare per la data del 10 ottobre il film Falcone e Borsellino: il fuoco della memoria. Salvo poi a rivedere la sua decisione e a proiettarlo ieri. Mentre, da parte sua, il sindaco di Campobello di Mazara (ultimo luogo di latitanza di Messina Denaro) sin da subito ha fatto sapere che avrebbe avuto nulla in contrario alla visione del film nel suo paese.

Iddu, l’ultimo padrino è regolarmente in programmazione in tutta Italia, accompagnato dalla bella colonna sonora di Colapesce.


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