In scena a Catanzaro l’anteprima nazionale del musical originale “Mohican”, tratto da una storia vera
E’ arrivato a Catanzaro venerdì 21 aprile, con il suo carico di attrezzature, al Teatro Politeama Mario Foglietti, il Mohican original musical, una produzione del Teatro Leo Amici di Rimini, in collaborazione con la compagnia RDL
Lo spettacolo è l’ultima opera scritta e diretta da Carlo Tedeschi, che ha firmato in 40 anni di carriera, 25 spettacoli teatrali, riscuotendo ampio consenso di pubblico in Italia e all’estero, tra i quali Chiara di Dio, il musical su Santa Chiara, con oltre 10 anni di repliche. Le coreografie sono state curate da Gianluca Raponi e Matteo Mecozzi; le musiche composte da Emanuele Tedeschi danno la sensazione di essere in un colossal cinematografico, superando la pura ambientazione teatrale.
Si è assistito ad un’opera mastodontica con più di 40 artisti, 200 costumi, oltre 20 cambi di scena e 30 comparse, tra le quali gli allievi della RDL Academy, per uno spettacolo che è durato quasi tre ore. Le scenografie e gli effetti speciali hanno reso la scena vivida agli occhi dello spettatore, coinvolto da alcune performance che avvengono proprio in mezzo al pubblico, rendendo quest’ultimo ancor più partecipe e coinvolto nella narrazione.
L’accurato studio coreografico, mescola valzer, danze ottocentesche, danza classica aggiungendo poi la contaminazione tra danza rituale e il genere contemporaneo nelle scene della tribù mohicana.
L’appuntamento nel capoluogo calabrese ha rappresentato la data zero, una anteprima della nuova tournée, che vedrà anche due date estive al Teatro Leo Amici di Rimini, il 21 giugno e il 2 agosto, prima di ripartire nell’autunno per altri teatri italiani.
Una storia vera, di circa 120 anni fa, tra Inghilterra e Stati Uniti: un racconto d’amore, di sopraffazione, di lotta e di ricerca della verità, alla scoperta della spiritualità degli Indiani d’America. Ma anche un grande omaggio alla figura femminile che sottolinea lo spirito di abnegazione, la forza e l’amore della donna.
I diversi piani di lettura del lavoro teatrale, rendono lo spettacolo particolarmente attuale ed apprezzabile ad un variegato pubblico, toccando i temi del colonialismo di fine ‘800 e inizio ‘900 nel Nuovo Mondo, la sopraffazione dei nativi americani, il ruolo della donna e il suo essere considerata proprietà della famiglia o del proprio gruppo di riferimento quale merce di scambio per matrimoni di interesse. Di converso, esalta la forza delle donne che sanno resistere e incontrarsi tra esse in nome della solidarietà e dei valori condivisi. E’ proprio l’indomabile forza d’animo che fa da sfondo alla storia d’amore.
Tratto da una storia vera, “Mohican” narra dell’amore contrastato tra Eliane e un giovane indiano della tribù dei Mohicani. E’ la stessa anima di Eliane che la racconta al pubblico, facendogli vivere i momenti salienti, i drammi, le gioie, la passione e le vicende delle sopraffazioni subite dal popolo nativo di quell’area del Nord America. Un intreccio armonioso e complesso che prende al cuore lo spettatore, facendolo diventare partecipe delle grandi emozioni che travolgono i personaggi ma anche delle epiche tradizioni e profonda spiritualità della tribù mohicana. Nello scontro drammatico tra diverse culture accade invece che Mohican si faccia portavoce di un nuovo dialogo tra le differenti realtà, in nome di una rinnovata umanità, capace di accoglienza e integrazione. Eliane e Mohican, lei di origine inglese e lui indiano, danno vita così ad una vicenda avvincente e ricca di colpi di scena.
Werner Altomare