Incendi, animali morti e tanta paura. Rispristinata la rete telefonica
La cenere si è posata e le fiamme son ostate domate, ma la giornata di martedì per Acri lascia dietro di sé danni e rabbia.
Quattro diversi fronti di fuoco simultanei hanno messo a dura prova gli operatori sul campo e hanno avvolto nella nube di fumo acre una vasta porzione del territorio acrese.
Le fiamme a Serra di Buda hanno lambito il centro cittadino con lingue di fuoco giunte fino alla galleria che unisce la SS660 all’ingresso in centro città.
Hanno anche interessato le cabine della Telecom, con relativo isolamento telefonico fino alla serata di mercoledì. Disagi per ospedale, uffici postali, attività commerciali e famiglie.
Difficoltà nelle operazioni di spegnimento, considerato che tutta la Calabria stava bruciando, con le cronache che raccontano di circa quattrocento roghi che hanno interessato l’intero territorio regionale.
Grazie soprattutto agli interventi a terra, è stato possibile domare le fiamme già nella tarda serata di martedì. Nel pomeriggio era stata disposta anche l’evacuazione di diverse abitazioni, a causa dei pericoli determniati dalle fiamme sempre più aggressive e sempre meno controllabili.
A Serra di Buda si hanno notizie di alcuni animali che non sono riusciti a evitare le fiamme, con conseguenze letali. Disagi anche per alcune zone del centro, in cui i rubinetti sono rimasti a secco per la mattinata di maercoledì, per permettere un necessario approvvigionamento per i Vigili del Fuoco e tutti coloro che erano imnpegnati nello spegnimento degli incendi. Guasti pure alla rete elettrica.
Purtroppo immagini simili sono una costante delle estati acresi, in cui il fuoco e le devastazioni che provoca rappresenta una rituale emergenza.