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Italia nostra chiama a raccolta la città. Acri grida il suo no all’impianto eolico in Sila Greca

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ACRI – Il neonato presidio di Italia nostra ieri pomeriggio, nella Sala delle Colonne del Palazzo Sanseverino-Falcone, ha chiamato a raccolta la città sulla delicata questione del progetto di impianto eolico nel cuore della Sila Greca.

Referente acrese dell’associazione è l’imprenditrice Maria Ferraro, che ha spiegato gli obiettivi del sodalizio ambientalistico costituito nel 1955 e ha anticipato che presto si costituirà in sezione.

Sul progetto, che ha avuto già l’imprimatur amministrativo del Ministero dell’Ambiente, nei giorni scorsi si sono addensate tutte le preoccupazioni di un’intera comunità, che Italia nostra ha portato a sintesi.

E’ stato Antonio Falcone, professionista esperto del settore e membro di Italia nostra, a mostrare a livello cartografico l’impatto ambientale che un simile impianto, che prevede 23 pale di altezza superiore a 200 metri, avrebbe sui paesaggi interessati.

All’incontro, moderato dalla giornalista Giulia Zanfino, hanno preso parte, oltre a singoli cittadini, anche associazioni di categoria e forze politiche.

C’era pure il sindaco Pino Capalbo, accompagnato da diversi assessori, che è intervenuto e ha precisato la posizione dell’amministrazione comunale.

Il primo cittadino ha ribadito il no a questo impianto e ha annunciato che il Comune si è già rivolto a due avvocati che dovranno supportare l’ufficio tecnico dell’ente nel raccogliere le osservazioni da presentare al Ministero dell’Ambiente entro il 17 ottobre.

Dovranno essere argomentazioni basate su precisi riferimenti normativi, in grado di far recedere il Ministero dal concedere il nulla osta definitivo alla società satellite di Eni che ha presentato il progetto.

In sala anche tanti agricoltori e imprenditori proprietari di terreni che potenzialmente sono soggetti a espropri per far posto all’impianto.

Capalbo ha inoltre spiegato di non essere interessato alle concessioni che deriverebbero al Comune dal progetto, quantificabili in quattro o cinque milioni di euro, precisando altresì di essere a favore dell’eolico, ma non in quella zona. Il Comune rimane convinto che Serra Crista si presti meglio a siffatti progetti, nonostante in passsato la Regione abbia già bocciato un parco eolico proposto da Enel Green Power.

Italia nostra si è detta disponibile a raccogliere quante più osservazioni possibili e a fornire assistenza a chiunque voglia presentarne di proprie.


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