La Cgil si mobilita in difesa dell’ospedale di Acri
La Cgil di Acri stamattina ha promosso un sit-in di protesta per richiamare l’attenzione sull’ ospedale di Acri “svuotato di tutti i servizi previsti a causa della mancanza di personale, aggravata negli ultimi mesi dal pensionamento di molti medici”.
In tanti hanno raccolto l’invito e si sono recati davanti al nosocomio per testimoniare un’inquietudine che a queste latitudini ha raggiunto livelli parossistici.
Tra gli altri, c’erano Massimiliano Ianni, segretario generale Cgil Cosenza; Francesco D’Orrico, segretario Generale Spi Cgil; Giuseppe Ferraro . responsabile della Camera del Lavoro di Acri; il sindaco, Pino Capalbo; Ines Straface, segretaria del Partito Democratico di Acri; e Iolanda Magliari, segretaria provinciale di Sinistra Italiana.
“L’ospedale di Acri – è stato ricordato -, prima erogava prestazioni sanitarie di primissimo livello, con il commissariamento è stato svuotato nel tempo di tutti i servizi. Una morte lenta e inesorabile”.
Negli anni, “l’ospedale ha visto una fitta passerella di politici, facendo promesse spesso non mantenute”.
L’analisi cede il posto alle rivendicazioni del sindacato. Per la Cgil, serve “un immediato intervento da parte delle istituzioni per ripristinare i servizi sanitari essenziali, garantire il reclutamento di personale medico e restituire all’ospedale di Acri la funzionalità necessaria per garantire l’assistenza sanitaria”. Il riferimento preciso è alle risorse umane che, con i pensionamenti degli ultimi anni, non sono ancora state rimpiazzate.
La manifestazione di Acri rientra in una più ampia vertenza che vivrà il prossimo 9 novembre a Cosenza una nuova tappa. E’ una mobilitazione a difesa di un sistema sanitario in ginocchio, che non garantisce la soddisfazione di un diritto: quello alla salute.
Foto: Michele Pucciano