La depauperazione del nosocomio Beato Angelo di Acri
Il SSN necessita di un grande impegno finanziario da parte dello Stato, che oggi va progressivamente diminuendo a
botte di tagli al Fondo Sanitario Nazionale (FSN). Le garanzie riconosciute ai cittadini sono messe in pericolo
dall’abbattimento delle risorse stanziate al fine di mantenere operative tutte le strutture che compongono il nostro SSN.
Dirottando alle strutture private, che privati non sono quando usufruiscono delle sovvenzioni pubblici.
E’un atteggiamento pericoloso soprattutto se si pensa che, finché l’emergenza finanziaria non si assorbirà
completamente, potrebbe stabilizzarsi l’abitudine di tagliare l’investimento nella sanità; se si continuasse così non si
potrebbero evitare delle ripercussioni gravi sulla qualità dei servizi sanitari: sinora si è verificata una riduzione
quantitativa, per cui vengono messi a disposizione meno servizi, ma quando le risorse diventeranno davvero troppo
poche per finanziare l’intero SSN le conseguenze saranno quasi certamente un peggioramento anche qualitativo del
servizio che non ci permetterà più di considerare il nostro sistema di assistenza sanitaria quale punta di diamante del
sistema di Welfare italiano.
Ecco proprio questo sta succedendo alla sanità calabrese e in particolar modo al Nosocomio Beato Angelo di Acri. ( Per
un bacino di utenza di circa 60000).
Dobbiamo ringraziare alle varie giunte regionali succedute da oltre 10 anni: ma questi in modo particolare
Chiaravalloti, Loiero, Scopelliti, Oliverio e l’attuale facente funzione Spirlì.
Ecco alcuni spunti di riflessione:
1) Noi desideriamo che vengano ripristinati i servizi sanitari iniziando dall’utilizzo dei presidi già esistenti.
2) Crediamo che ancor prima degli investimenti futuri i soldi vengano utilizzati per sanare le debolezze e assenze,
di quanto necessario, presenti sul territorio.
3) Necessario sistemare gli organici nella loro completezza con un occhio al futuro rendendo automatico il
turnover.
4) Eliminare il nostro deficit sanitario siamo commissariati da anni e non è la popolazione calabrese ad averlo
creato ma l’inefficienza di chi doveva programmare e utilizzare ma non ne è stato capace se questi di cui
parliamo sono i risultati.
5)Vogliamo massima limpidezza e trasparenza nel settore, non vi è stata secondo legge, basta aprire i bilanci
redatti con omissioni lo dice la cronaca dei fatti oltre che ancora peggio da ricordare i delitti alla persona e alla
collettività ( delitti sta sia per violazione di legge che, come richiamo all’assassinio Fortugno e altro…).
I soldi, il tanto denaro che si spende nella sanità non apportano benefici ma ne peggiora per la popolazione il
servizio . Ci chiediamo chi lucra! Pensare che abbiamo fior di professionisti che operano fuori regione e noi
calabresi nonostante i soldi che paghiamo da tale situazione non ne usciamo.
Come nuova forza politica pretendiamo che la sanità calabrese venga messa al primo posto e pretendiamo il
dovuto rispetto istituzionale nei confronti della Regione Calabria e del suo popolo.
Valentino Marra
Responsabile Nazionale Settore Bilancio
Componente segreteria Regionale