Laca, plauso per il murales di Padia.
E’ ormai trascorso più di un mese, da quanto la LACA fu gentilmente invitata a partecipare all’inaugurazione del murale realizzato nel centro storico di Padia in via Bezzecca, l’opera per gran parte finanziata dal maestro Michele Ferraro e in parte anche dai proprietari degl’immobili, è stata pensata dallo stesso Maestro Ferraro, in sinergia con Federica Vuono e dipinta dagl’artisti Giovanna Falcone e Mattia Denis Rago. Inoltre si è assistito alla partecipazione di tutto il quartiere e di altri artisti che a vario titolo hanno prestato consulenza ed assistenza. Il tutto su base volontaria.
Ad un mese dalla sua realizzazione si assiste ad un pellegrinaggio costante di persone che si recano sul posto ad ammirare l’opera, si stima che le presenze fin ad ora sono state di circa un migliaio. Questo fenomeno dimostra chiaramente, come per troppi anni, sia stato sopito il desiderio di arte, di bello, di valorizzazione culturale e territoriale che la cittadinanza di Acri, e non solo, sa esprimere perché insito nel proprio DNA. Forse si è dimenticato, per troppo tempo, che la nostra città è stata sempre espressione di letterati, poeti, artisti, intellettuali ed eroi che crescevano e maturavano in un substrato culturale che negl’anni è stato ucciso. Le cause storiche e politiche di tale assopimento culturale sono definite e chiare, ma non è questa la sede per farne un’analisi.
La LACA, da sempre attenta ed impegnata per il bene del nostro territorio, non può che plaudire, prenderne atto e promuovere iniziative artistiche e culturali del genere, che vanno di pari passo con la creazione di cultura, dell’arte, del bello, creando, come da più parte dimostrato, economia circolare. Sono queste le iniziative che vorremmo vedere per un rilancio del nostro territorio, ma questo presuppone un cambio di mentalità, non solo della politica amministrativa, perché nell’opinione pubblica già esiste, e lo dimostrano le visite all’opera, la partecipazione nella realizzazione, e la creazione stessa del murale ad opera di artisti locali. Occorre solo un cambio nella mentalità della politica amministrativa, perché negl’anni nessuna iniziativa, di carattere culturale è stata portata avanti, ma solo grosse manifestazioni, anche importanti, ma uniche ed isolate da un contesto che può e sa esprimere cultura. Si assiste da sempre alla venuta di nomi e personaggi autorevoli ma non locali che come comete appaiono per poi scomparire senza lasciare nulla se non un lauto gettone di presenza. Sarebbe ora che si facessero rifiorire, con processi culturali ed amministrativi ad hoc, quei semi che ad Acri sono in germe ed aspettano solo di sbocciare. Abbandoniamo le cattedrali nel deserto, che di tanto in tanto, amministrazione dopo amministrazione, si affacciano sulla scena al grido di un economia fittizia e falsa che sicuramente va a discapito del nostro bellissimo territorio fisico e culturale, sponsorizzando il brutto e l’abbrutimento. La cultura, il bello e la valorizzazione del territorio sono economia stabile e duratura, i semi li abbiamo, le strutture pure, mandiamoli a regime.