Morte Roselli, la Procura di Cosenza ricorre in Appello
La Procura di Cosenza ha presentato appello avverso la sentenza di assoluzione dei medici A.P. e M.P., in riferimento alla morte di Francesco Roselli.
Proprio oggi cade il sesto anniversario del suo decesso, avvenuto il 29 giugno 2014, all’età di 63 anni.
Per il legale della famiglia, avv. Vincenzo Conforti, del foro di Bari, “per quanto era emerso dal procedimento di primo grado, già la lettura del dispositivo non ci aveva convinto e men che meno ci hanno convinto le motivazioni della sentenza. Nei mesi scorsi abbiamo presentato una Istanza motivata di impugnazione presso la Procura di Cosenza e la Procura generale di Catanzaro”.
Quindi, “accogliamo oggi con soddisfazione l’appello proposto dalla Procura di Cosenza, con la speranza che la Corte di Appello possa finalmente fare luce su questa triste vicenda e dare giustizia alla famiglia del povero signor Roselli, a sei anni dalla sua scomparsa”.
Alla lettura del verdetto di primo grado, emesso dal Tribunale di Cosenza lo scorso 14 novembre, in aula era scoppiata la rabbia dei familiari dell’uomo.
“La giustizia oggi è morta – aveva dichiarato la vedova Santina Sposato – e mio marito è morto una seconda volta”.
Francesco Roselli morì all’ospedale civile dell’Annunziata di Cosenza. Nove giorni prima, in seguito a forti dolori addominali, si era recato all’ospedale civile “Beato Angelo” di Acri, da cui verrà dimesso a distanza di poche ore. Durante la notte i dolori sono aumentati e divenuti insopportabili, al punto da indurlo a recarsi nuovamente in ospedale, poco dopo le cinque di mattina. In seguito a esami più approfonditi, stavolta i medici hanno disposto il trasferimento all’Annunziata di Cosenza, per sospetta perforazione gastrointestinale.
Intorno a mezzogiorno del 21 giugno, all’ospedale bruzio, Roselli veniva condotto in sala operatoria, per un intervento in laparoscopia. Durante il successivo periodo di degenza, l’uomo continuava ad accusare forti dolori e, in seguito a un nuovo esame Tac, il 27 giugno è stato sottoposto a un nuovo intervento chirurgico.
Il giorno dopo è stato disposto il suo trasferimento nell’Unità Complessa di Anestesia e Rianimazione, dove troverà la morte all’una del 29 giugno, in seguito a “shock settico da ulcera duodenale perforata complicata da peritonite generalizzata”.