Cronaca

Morte Roselli, sentenza il 14 novembre. Intanto la vedova revoca la costituzione di parte civile.

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Si è tenuta oggi, presso il Tribunale di Cosenza, davanti alla giudice Francesca De Vuono,  la discussione che anticiperà il verdetto in riferimento alla morte di Francesco Roselli, scomparso il 29 giugno 2014.

Il pronunciamento, al termine delle repliche, è previsto per giovedì 14 novembre. Nell’udienza di oggi, tuttavia, non sono mancati i colpi di scena. Infatti la signora Santina Sposato, vedova di Francesco Roselli, assistita dall’avvocato Vincenzo Conforti, del foro di Bari, ha revocato la costituzione di parte civile. In sostanza, la signora Sposato cerca unicamente di ottenere verità e giustizia per la morte di suo marito, rinunciando a qualsiasi forma di risarcimento nei confronti dei due imputati.

Il Pubblico Ministero, dott.ssa Margherita Saccà, ha formulato richiesta di pena per i due imputati, due medici all’epoca in servizio all’ospedale dell’Annunziata di Cosenza: un anno e quattro mesi di reclusione per A.P e un anno di reclusione per M.P., al netto della concessione delle attenuanti generiche.

La morte di Francesco Roselli, 63 anni, avvenne il 29 giugno 2014, all’ospedale civile dell’Annunziata di Cosenza. Nove giorni prima, in seguito a forti dolori addominali, Roselli si era recato all’ospedale civile “Beato Angelo” di Acri, da cui verrà dimesso a distanza di poche ore. Durante la notte i dolori sono aumentati e divenuti insopportabili, al punto da indurlo a recarsi nuovamente in ospedale, poco dopo le cinque di mattina. In seguito a esami più approfonditi, stavolta i medici hanno disposto il trasferimento all’Annunziata di Cosenza, per sospetta perforazione gastrointestinale.

Intorno a mezzogiorno del 21 giugno, all’ospedale bruzio,  Roselli veniva condotto in sala operatoria, per un intervento in laparoscopia. Durante il  successivo periodo di degenza, l’uomo continuava ad accusare forti dolori e, in seguito a un nuovo esame Tac, il 27 giugno è stato sottoposto a un nuovo intervento chirurgico.

Il giorno dopo è stato disposto il suo trasferimento nell’Unità Complessa di Anestesia e Rianimazione, dove troverà la morte all’1:00 del 29 giugno, in seguito a “shock settico da ulcera duodenale perforata complicata da peritonite generalizzata”. I familiari fin da subito hanno voluto vederci chiaro, perché sono convinti che in questa vicenda vi siano stati errori e omissioni che hanno determinato il decesso di Francesco.


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