comunicato stampa

Per amore della verità, per amore di Acri

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A seguito della recente intervista rilasciata dal Consigliere Cofone, mi trovo costretto ad intervenire nuovamente per chiarire, una volta in più, come siano realmente andate le cose nel convulso periodo del ballottaggio.

Fatta eccezione per il primo consiglio comunale, non ho più parlato di questa vicenda sia perché non è mio costume, sia perché oggi tutti noi abbiamo un mandato politico da parte dei cittadini  che ci impone di pensare al bene della Città e sia perchè discussioni come questa lasciano il tempo che trovano. 

Ma per rispetto verso chi ha profuso tanto impegno nella scorsa campagna elettorale, per amore della verità, non posso accettare passivamente questa ricostruzione dei fatti assolutamente non corrispondente alla realtà.

Partiamo da due dati di fatto: Pino Capalbo ha vinto, ha l’onere e l’onore di governare e noi siamo e saremo opposizione dura ma costruttiva nell’interesse della Città, ma se Pino Capalbo ha vinto, molto lo deve ad Angelo Cofone.

Ricorderete tutti la diatriba nata a seguito dei risultati del primo turno, con le liste di Capalbo al di sopra del 50% per una manciata di voti. L’attuale maggioranza fu bravissima a far passare il messaggio dell’ingovernabilità in caso di mia vittoria al ballottaggio (cosa assolutamente non vera e di fatto  smentita addirittura dall’On. Boccia a Catanzaro dove si era venuta a creare la stessa situazione ma a parti invertite: guardate chi governa oggi a Catanzaro). In quel momento l’alleanza “di fatto” con la coalizione di Cofone, avrebbe cancellato totalmente questo argomento dal dibattito politico. 

L’ho già detto in consiglio comunale, e lo ribadisco: non c’era un accordo scritto, C’ERA UNA STRETTA DI MANO. Mi perdonerete se per persone come me, una stretta di mano vale quanto un contratto dal Notaio. Di certo, non potevo obbligare Cofone a mettere per iscritto tutto questo. Mi sono fidato. 

E che questa sia la verità lo conferma indirettamente lui stesso, dato che ancora oggi a distanza di un anno sente la necessità di ribadire, nuovamente, che non è venuto meno a nessun accordo sottolineando che tanti cittadini acresi (a ragione!) ancora glielo rinfacciano. 

In quei giorni, cosa di cui tutta Acri è a conoscenza, ci furono delle riunioni accese nella coalizione che sosteneva Cofone.  Riunioni che avevano come unico punto all’ordine del giorno l’eventuale alleanza con Zanfini al secondo turno: ebbene, ogni volta la votazione si concludeva con la maggioranza dei presenti favorevole all’apparentamento (cosa che ognuno dei partecipanti può confermare). Ed anche i colloqui con Cofone erano rassicuranti, ribadiva di non voler spaccare la coalizione, e di cercare l’unanimità,. 

Tuttavia, il tempo stringeva e mancava ancora la ratifica di questo accordo, senza che se ne comprendesse il motivo: maggioranza della coalizione favorevole, Cofone favorevole, quindi  la ricerca dell’unanimità iniziava a sembrare un pretesto. 

Ho personalmente contattato Cofone e, quando ormai mancavano 24 ore alla presentazione degli apparentamenti, è arrivata la doccia fredda: non poteva più tener fede alla parola data e  la decisione non sarebbe stata più sua o della sua coalizione, ma di qualche onorevole che era contrario all’accordo per non meglio specificate “motivazioni ideologiche”. Allora ho proposto a Cofone di fissare un incontro con questo onorevole e ci siamo dati  appuntamento l’indomani alle ore 7,00 . Ho aspettato il Cofone inutilmente per 2 ore. Alle 9.00, si è finalmente degnato di rispondere alla mia ennesima telefonata: l’appuntamento con l’ onorevole  non c’era più (ma forse non c’era mai stato), per delle non meglio specificate motivazioni. Erano presenti con me in quel momento diversi miei sostenitori e diversi SUOI sostenitori, che possono testimoniare. 

Non presentarsi ad un appuntamento è una MANCANZA DI RISPETTO non solo verso il politico Natale Zanfini, ma verso l’uomo e verso le tante persone anche della sua stessa coalizione.. 

Sono convinto che ancora oggi molti cittadini acresi non hanno capito le “motivazioni ideologiche” di quella scelta, ed ammetto che anche io sono tra questi. 

Ci siamo comunque rimboccati le maniche, e senza apparentamento, abbiamo orgogliosamente ottenuto il 49% delle preferenze.

Oggi diventa assurdo accettare che Cofone si erga a paladino dell’opposizione, a parole acerrimo nemico dell’attuale amministrazione e che addirittura rimprovera la minoranza stessa di scarsa compattezza (anche se, per correttezza, penso di non essere nè io nè il mio gruppo oggetto di tali critiche), mentre nei fatti è l’uomo che ha consentito altri 5 anni di amministrazione Capalbo.

LA POLITICA È UNA COSA SERIA: non ci stancheremo mai di ripeterlo.

Colgo l’occasione anche per spiegare, nuovamente, quali sono state le motivazioni dell’adesione al partito di Forza Italia, e perché riteniamo che sia una scelta coerente e nell’interesse della città di Acri.

Durante la campagna elettorale, da movimento civico abbiamo più volte ribadito la pluralità del nostro gruppo: ma la storia dimostra come a livello locale trovare una visione comune sullo sviluppo della città poco ha a che fare con gli ideali politici di ognuno di noi. 

Era un PATTO PER ACRI, fatto tra persone per bene, professionisti prestati alla politica, che avevano ed hanno a cuore le sorti di questa città.

Dopo le elezioni, avevamo davanti una scelta: continuare con il civismo, oppure provare a fare politica. Il commento che più spesso ho sentito durante la campagna elettorale era “non ci sono più i partiti, non ci sono più le sezioni, la politica non è più quella di prima”. E questa affermazione mi trova d’accordo: il dibattito politico ormai è scadente, per lo più incentrato su posizioni faziose, sulla scelta di uno schieramento piuttosto che sulla lotta per un’idea di città. 

Da qui la scelta di Forza Italia: partito moderato  così come moderati ci siamo definiti in campagna elettorale. F. I. fa parte di  una filiera istituzionale (Provincia, Regione, Governo Centrale) capace quindi di dare risposte per la nostra città, ed alcune le abbiamo già avute

Acri oggi ha una sezione di un partito presente a tutti i livelli, in cui si discute di  politica e non di incarichi e di affidi diretti nell’interesse del singolo, ma di proposte e di segnalazioni nell’interesse collettivo. Un luogo in cui proporre e costruire qualcosa e far crescere gli amministratori di domani, senza dare spazio ad acredini personali, a ripicche a rancori e/o vendette (sentimenti che purtroppo ancora albergano anche in alcuni nostri amici e che trovano spazio e sfogo su Facebook con denigrazioni gratuite che celano la totale mancanza di contenuti) ma luogo dove a prevalere sia la tutela dell’interesse collettivo

Nessuno di noi sa che futuro avrà questo partito, ma di certo sappiamo che un futuro  lo avrà questa area politica moderata, di cui Forza Italia oggi è pilastro e in cui noi crediamo fortemente.

Natale Zanfini


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