Premi Oscar 2022, la cerimonia della consegna dei premi
Quando in Italia era la notte tra Domenica e Lunedì scorsi, nel Dolby Theatre di Los Angeles si è svolta, per la 94ma edizione, la cerimonia di consegna dei Premi Oscar assegnati dalla Academy of Motion Picture Arts and Sciences. Quest’anno presentatrici della manifestazione sono state le attrici Regina Haal, Amy Shumer e Wanda Sykes, affiancate come da consuetudine nei momenti degli annunci e delle premiazioni, da tanti altri brillanti esponenti dello swow-biz.
Anche questo evento di portata globale è stato, in qualche maniera, toccato dagli eventi bellici in Ucraina: voci di corridoio davano la presenza in collegamento di Volodymyr Zelensky, che in realtà non è intervenuto. L’auditorio ha, comunque, tributato un minuto di silenzio per le vittime della guerra e in platea si sono visti molto i colori azzurro e giallo della Nazione Ucraina.
Se Zelensky non c’era, un altro è stato il colpo di scena che ha aperto tutte le prime pagine delle testate mondiali che hanno parlato della cerimonia: Will Smith si è alzato dalla platea e si è diretto sul palcoscenico per rifilare un ceffone in pieno volto all’attore comico Chris Rock quando questi ha fatto una battuta molto discutibile sulla capigliatura dell’attrice Jada Pinkett, moglie di Will Smith, affetta da alopecia. Pochi minuti dopo Will Smith è stato chiamato sul palco per ricevere l’Oscar come miglior attore protagonista per il ruolo di Richard Williams, padre delle tenniste Venus e Serena Williams e tenace fautore del loro successo sportivo, nel film Una famiglia vincente – King Richard. Durante il discorso di ringraziamento si è scusato, in lacrime, con i membri dell’Academy e con gli altri candidati per il suo gesto, dicendo che l’amore fa fare cose folli; non ha porto, però, le sue scuse a Chris Rock, il quale, da parte sua, ha fatto sapere che non denuncerà Smith.
L’Oscar per la miglior attrice protagonista è stato consegnato a Jessica Chastain, alla sua terza candidatura, per Gli occhi di Tammy Faye di Michael Showalter nel quale, insieme a Andrew Garfield, interpreta una coppia di predicatori televisivi realmente esistita. Il film narra del loro successo, degli scandali che li hanno travolti e del loro conseguente destino.
I Segni del Cuore che racconta di una famiglia di sordi nella quale l’unica a sentire è la figlia, ha sorpreso vincendo tutti e tre gli Oscar ai quali era candidato, tra cui quello per il miglior film della regista Statunitense Sian Heder, la quale si è aggiudicata la statuetta per la sceneggiatura. Il terzo Oscar è stato vinto, come miglior attore non protagonista, da Troy Kotsur, primo attore non udente a ricevere il premio, dopo l’attrice Marlee Matlin, appartenente alla comunità dei sordi, che lo aveva vinto nel 1986 per Figli di un Dio minore.
Nella categoria della miglior attrice non protagonista emerge Ariana DeBose, attrice, cantante, ballerina nella rivisitazione di Steven Spielberg del musical West Side Story, prima vincitrice Afro-Latina, dichiaratamente Queer, appartenente alla comunità LGBTQ, la quale aveva già vinto Golden Globe e Bafta per questo ruolo. Ha battuto Kristen Dunst, Jessica Buckley Judy Dench, Aunjanue Ellis.
Dune, che era candidato a 10 premi, ne porta a casa 6 fra i quali quello ad Hans Zimmer per la migliore colonna sonora. Il compositore tedesco alla sua dodicesima candidatura, bissa l’Oscar del 1995 vinto allora per Il Re Leone.
Grande delusione per Il Potere del Cane western che si è presentato ai nastri di partenza con ben 12 candidature, vincendo una sola statuetta, anche se prestigiosa: quella per la migliore regia a Jane Campion, al suo secondo Oscar dopo quello alla migliore sceneggiatura vinto nel 94 per Lezioni di Piano.
Anche i candidati italiani tornano a casa delusi: nella categoria per il miglior film internazionale, E’ stata la mano di Dio di Paolo Sorrentino è stato battuto dal giapponese Drive my Car, mentre Luca film di animazione diretto da Enrico Casarosa ha dovuto cedere la statuetta a Encanto che aveva vinto anche Il Golden Globe e il Bafta, infine l’Oscar per i migliori costumi, per il quale era candidato Massimo Cantini Parrini per Cyrano, è andato a Jenny Beaven per Crudelia.
L’oscar dei Fans, attribuito attraverso il voto sulle piattaforme social, è stato vinto da Army of the Dead di Zack Snyder che è emerso tra i 10 film candidati.
Kenneth Branagh si è aggiudicato il premio alla migliore sceneggiatura originale per Belfast. La migliore canzone è No Time to Die dall’omonimo film, venticinquesimo episodio della saga di James Bond, cantata da Billie Eilish, anche questa già vincitrice di Golden Globe e Bafta.
Werner Altomare