Remo Girone in tournée a teatro con la storia di Simon Wiesenthal, il “James Bond Ebreo”
Simon Wiesenthal ingegnere e scrittore di origine ebrea era nato nel 1908 in una cittadina polacca, oggi in territorio ucraino. Subì l’invasione russa e quando i tedeschi occuparono l’Unione Sovietica, nel 1941, fu deportato dai nazisti verso i campi di concentramento. Riuscì a salvarsi dall’uccisione in diverse circostanze; quando gli alleati liberarono il campo di Mauthausen nel maggio del 1945, lo trovarono che era ridotto ad uno scheletro. Ma quando si rimise in forze, giurò che avrebbe dedicato la sua vita alla caccia dei criminali nazisti che si erano resi protagonisti di quelle mostruose atrocità, responsabili della morte di più di 11 milioni di persone, di cui 6 milioni di ebrei.
Attraverso la sua attività di ricerca e di raccolta di informazioni durata 58 anni e la fondazione del Centro di Documentazione Ebraica, è riuscito nell’intento di individuare e portare a processo migliaia di ufficiali, funzionari e militari tedeschi, tra i quali Karl Silberbauer, il sottoufficiale della Gestapo responsabile dell’arresto di Anna Frank e Adolf Eichmann uno dei più brutali esecutori dello sterminio nazista e ideatore dalla cosiddetta Soluzione Finale. Per questa sua determinazione si è meritato gli appellativi di James Bond Ebreo o anche Il Cacciatore di Nazisti.
Giorgio Gallione, che ha riportato sui palcoscenici teatrali questa storia avventurosa, ha scelto proprio il titolo Il Cacciatore di Nazisti preferendo un’impostazione a cavallo tra un avvincente thriller di spionaggio e l’indagine storica, basandosi proprio sui libri scritti dallo stesso Simon Wiesenthal.
Lo spettacolo, prodotto dal Teatro Nazionale di Genova e affidato all’interpretazione di Remo Girone, si interroga non solo sulla feroce banalità del male quanto anche sulla sua genesi. Un modo per reagire a quella che Simon Wiesenthal ricorda come la più cinica delle armi psicologiche utilizzate dalle SS contro i prigionieri dei Lager: «Il mondo non vi crederà. Se anche qualche prova dovesse rimanere, e qualcuno di voi sopravvivere, la gente dirà che i fatti che voi raccontate sono troppo mostruosi per essere creduti». Così Il cacciatore di nazisti diventa un tentativo epico e civile per combattere la rimozione e l’oblio. «Non dimenticate mai, mi fido di voi!» è l’esortazione che Wiesenthal scopre nel messaggio lasciato dalla piccola Sara, protagonista di una delle tante vicende narrate nello spettacolo, e che lui stesso rivolgerà al pubblico a fine spettacolo.
La tournée, partita il 12 luglio del ’22, si concluderà il prossimo 16 marzo al Teatro Comunale di Catanzaro. Sarà ancora possibile vederlo a Figline Valdarno il 24 e 25 febbraio, a Ciriè il 27 febbraio, a Carignano il 28 febbraio, a Cosenza il 10 marzo e a Crotone il 12 marzo.
Werner Altomare