Risposta all’articolo relativo alla richiesta di revoca della cittadinanza onoraria di Mussolini
di Maria MASCITTI
Vorrei replicare all’articolo del dottor Cirino facendo alcune precisazioni:devo smentire le parole attribuitemi nel suddetto articolo, poiché non sono state da me pronunciate in nessuna occasione, né in nessun contatto con il dottor Cirino.
Oggi, lunedì 28 aprile non sarò presente in consiglio per motivi familiari, per cui la proposta di revoca della cittadinanza a Mussolini non potrà certo essere inoltrata da me nel prossimo consiglio. Tuttavia ho accolto con piacere l’impegno di portare a uno dei consigli successivi un’istanza promossa esclusivamente dai giovani del nostro territorio. Sono grata di poter essere portavoce di una iniziativa che mette in primo piano i ragazzi, molto spesso tacciati di nichilismo e di disinteresse per il passato e per quella memoria che ci ha portati prima alla desolazione e poi alla libertà di cui godiamo oggi. L’iniziativa della “revoca della cittadinanza onoraria di Mussolini”, è in simbiosi con la celebrazione del 25 aprile che gli stessi ragazzi hanno commemorato portando rose e parole sulle tombe dei partigiani acresi.
Oggi stiamo vivendo un nuovo “post 8 settembre”, un momento in cui lo stato, come allora, sembra disgregarsi sotto il peso di una crisi che è innanzitutto morale e civile. Lo stesso risveglio delle coscienze che allora provenne dai partigiani e dai tanti uomini e donne che credettero nella patria intesa come “libera”, oggi può e deve provenire dai quei giovani che avvertono l’esigenza di una patria libera dai soprusi, dalle raccomandazioni, dal politichese, dalla corruzione e dalla collusione.
Un gesto simbolico non è mai un gesto inutile e neutro. Sono quindi orgogliosa dei giovani che ne comprendono il valore e che ricordando il passato vi si rapportano in maniera critica e consapevole.