San Giorgio Albanese: I cittadini a difesa del loro bar
Di Francesco Spina
SAN GIORGIO ALBANESE (CS) – Un bar per molti non è solo un’attività commerciale dove gustare il caffè ma può diventare un vero e proprio luogo di aggregazione: se poi il bar in questione si trova in un paese di appena 1500 anime, questo posto può facilmente trasformarsi in uno dei principali motivi di svago e di incontro per una comunità intera (o quasi). A San Giorgio Albanese, piccolo centro arbereshe in provincia di Cosenza, da qualche settimana la possibile chiusura definitiva di un bar sta diventando il principale argomento di discussione tra gli abitanti. Il “Caffè Roma 52”, potrebbe infatti chiudere a causa di alcune lamentele di una parte (si dice ristretta) della popolazione, che, contesta ai titolari del bar la chiusura giornaliera in tarda notte e dunque il conseguente disturbo alla quiete e al sonno, dovuto alla musica irradiata ed ai troppi schiamazzi dei clienti che si trovano poi di conseguenza a sostare nella piazza antistante. Lo scorso lunedì davanti al Caffe Roma decine di cittadini si sono riuniti spontaneamente come segno di solidarietà nei confronti dei titolari, Pamela e Ruggero i quali hanno espresso profonda gratitudine verso questi attestati di stima. Secondo i partecipanti alla manifestazione a difesa del bar, la realtà non è quella fatta da musica troppo alta o da schiamazzi, ma un luogo dove principalmente nei periodi di festa, come quello natalizio, a giovani e meno giovani, viene data l’opportunità di ritrovarsi e confrontarsi, soprattutto considerando il fatto che le feste sono per molti emigranti l’unico periodo di ritorno a San Giorgio, che invece durante il resto dell’anno si ritrova ad essere residenza di “pochi intimi”. Ruggero e Pamela sono dunque diventati un punto di riferimento di una comunità intera attraverso la loro attività commerciale e la manifestazione ne è la prova tangibile. A sostegno del Caffe Roma 52 si è schierato anche il sindaco, Ingegner Gianni Gabriele: << è ovvio che bisogna rispettare le leggi e dunque evitare di creare disturbi – afferma il primo cittadino – bisogna far valere i principi di reciproco rispetto ma anche di tolleranza, specialmente nei giorni di festa>>. Secondo Gabriele il bar in questione rappresenta uno dei pochi luoghi di aggregazione rimasti: << in un epoca difficile dal punto di vista sociale, bisogna comunque incentivare lo stare insieme – dice – siamo una piccola comunità e bisognerebbe comunque da tutte le parti avere un po’ di buon senso>>.