“Sceser con l’armi e a noi non fecer guerra”
Noi siamo sognatori, audaci, ribelli; fuggitivi, ma stanziali, partiamo, viaggiamo, ma amiamo tornare, ci appassiona la cultura, l’arte, l’architettura, la letteratura, la musica, la ricerca, tutte attività lontane da una certa maniera di fare oggi politica, lontane dalla gran parte di certi partiti e formazioni alle quali non siamo interessati, abbiamo invece scelto e seguiamo, ora, di lavorare dal basso, ovvero con le persone, per le persone, tra la gente, tra i problemi reali e le loro possibili soluzioni.
Nessuno di noi è dunque interessato ad occupare poltrone, spazi di potere, spartire piccoli privilegi, bensì siamo volti alla tutela e valorizzazione del bene pubblico e comune tanto di Acri, quanto del Sud che del Paese. Svolgiamo una azione culturale e sociale di ampio respiro con una rete di collegamenti nazionale e mediterranea in cui abbiamo inserito Acri, rimasta ormai da anni in un provinciale, triste, solitario oblio localistico.
Per queste, e altre semplici, necessarie ragioni, non inseguiamo le polemiche e i pettegolezzi, che lasciamo volentieri a chi sa fare questo di mestiere: ci occupiamo di costruire, non distruggere.
Il nostro idolo resta Giovan Battista Falcone al quale abbiamo dedicato un premio nazionale, perché era tra quei “trecento giovani e forti…” di una spedizione impossibile, che tuttavia ha cambiato il corso della storia: le idee, a volte, sono più forti e durevoli dei fatti!
Non pratichiamo la calunnia, la cattiveria, siamo sinceri, spontanei e si, siamo anche passionali, perché orgogliosamente mediterranei, perciò anche un pò testardi quando ci innamoriamo delle nostre idee, e se le persone ci seguono, lo siamo ancora di più, perché le difendiamo con tenacia, proprio come il nostro eroe Giovan Battista e -per essere attuali- come Che Guevara, John Lennon, Jim Morrison, e altri contemporanei ispirati da irriducibili spinte al cambiamento.
Abbiamo scelto di essere resilienti ossia, tradurre i conflitti e le tante criticità del nostro Sud, in possibili occasioni di trasformazione.
Siamo trasgressivi, ma non irriverenti, amiamo le istituzioni e le rispettiamo, ma non quando queste non rispettano noi, perciò siamo anche agenti di ribellione, al contempo di attenzione verso la quantità di amministratori al Sud che stanno provando a cambiare, abbattere luoghi comuni e antiche logiche. Vorremmo lo stesso avvenisse ad Acri.
Rifuggiamo da ciò che rappresenta immagini stereotipate della società contemporanea, ci piace la modernità originale, tanto quanto ci affascina la tradizione, perciò preferiamo compiere viaggi illuminanti in mondi inesplorati, anche per comprendere un pò meglio i luoghi in cui viviamo e guardare con occhi diversi le altre e la nostra città. Tuttavia, i nostri, sono viaggi distesi e piacevoli, arricchiti sì dalla dignità, tanto dall’indignazione di chi ha visto impoverire la terra delle radici, scorgendo periodi di meschinità sciagurata e stupida, aggressioni operate sul territorio, clientele, ignoranza e sperperi, temperati, per fortuna, dalla simpatia, umanità, bellezza, intelligenza delle persone di Acri e del Sud, che ci seguono e ci sostengono. Per questo siamo capaci di slanci, stupori profondi, di tenerezze, a volte di ingenuità, che alimentano la nostra realtà e concretezza, i nostri sogni.
Il nostro pensiero, oggi, lo rappresenta così bene una frase del grande scrittore Osvaldo Soriano, tanto che l’abbiamo fatta nostra, affidando ad essa il messaggio in bottiglia: “Le classi dominanti odiano i sogni perché sono incapaci di generare una poetica del futuro. Preferiscono il pragmatismo perché sul terreno di una presunta efficienza hanno vinto sempre. (…) La vera salvezza è nell’audacia intellettuale, nella pazzia creatrice. Nell’utopia, che mantiene viva la speranza di essere migliori, un giorno.”
State vicini alle nostre iniziative! Collettivo HortusAcri