Scuola

Scuole. Il Consiglio di Stato respinge il ricorso della Regione: elementari e medie in classe

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Il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso sia per una ragione temporale (la discussione fissata dal Tar il 10 febbraio coincide con il termine degli effetti dell’ordinanza) lo boccia anche nel merito. “Considerato, quanto ai profili di censura della Regione appellante, che l’ampia motivazione del decreto presidenziale resiste alle critiche formulate, con particolare
riferimento: – alla circostanza che, a fronte di norme statali successive alla ordinanza regionale, la eventuale misura regionale più restrittiva, tenuto conto della rilevanza del diritto alla istruzione e del contesto di socialità specialmente per gli alunni più giovani, avrebbe dovuto essere motivata con dati scientifici evidenzianti il collegamento tra focolai
attivi sul territorio e impatto della attività scolastica in presenza; – alla circostanza che, trattandosi di Regione non classificata “zona rossa” (il che imporrebbe per alcune classi il ripristino della DAD), nella ordinanza regionale vi è
una chiusura generalizzata senza alcuna, ove esistente, indicazione di zone  interessate da incremento di contagi; né, peraltro, le problematiche relative al trasporto (movimentazione di persone) – risolvibili con diligente ed efficace impegno
amministrativo nei servizi interessati – possono giustificare la comressione grave di diritti costituzionalmente tutelati dagli studenti interessati.

“Siamo soddisfatti perché viene riaffermata e tutelata la dignità costituzionale del diritto all’istruzione contro le chiusure generalizzate delle scuole non sorrette da dati scientifici – sottolineano gli avvocati  Giuseppe Pitaro  e Gaetano Liperoti – auspichiamo che il presidente Spirlì, i sindaci e i dirigenti scolastici prendano atto serenamente di queste due decisioni della Giustizia amministrativa”.

Fonte: lanuovacalabria.it


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