Successo per la Festa dei minatori
“Quando si parla della Calabria nessuno, a partire dalla politica, parla di questi uomini e delle loro famiglie. Nessuno sa che magari quando prende la Freccia Rossa, da Firenze a Bologna o da Roma a Milano, lo fa grazie soprattutto al sacrificio e alla professionalità delle tante migliaia di minatori calabresi. Nei loro volti, quelli dei minatori calabresi, vedo la voglia di riscatto e la forza di chi non si rassegna e pretende chiarezza dal Governo sul completamento della 106 jonica e sui finanziamenti dell’alta velocità Salerno/ Reggio Calabria. Lavoratori che vedono le troppe ambiguità del Ministro Salvini che è troppo impegnato a sbandierare l’apertura dei cantieri del Ponte senza dare risposte certe e concrete su quello che serve davvero ai cittadini calabresi. Con i 15 miliardi previsti per il Ponte la tratta ferroviaria Salerno/ Reggio Calabria e un pezzo importante del completamento della 106 jonica sarebbe realtà, ma su questo non c’è nessuna risposta, ci sono solo troppi balbettii della politica calabrese”. E’ quanto ha sostenuto, tra l’altro, Antonio Di Franco, segretario nazionale Fillea Cgil, nel corso della “Festa dei Minatori”, organizzata dalla Fillea Calabria il 17 e il 18 agosto scorsi a Pagliarelle, nel comune di Petilia Policastro, e a Serricella, nel comune di Acri, dove si è provveduto alla costituzione della “Associazione Minatori Serricella La Mucone”. Una festa dedicata a migliaia di lavoratori che vivono in questi borghi e che rappresentano l’eccellenza dell’industria italiana delle costruzioni in tutto il mondo. “Tanti ancora i problemi aperti nei cantieri, in primis – ha sottolineato Di Franco – l’orario di lavoro. Ancora troppe le aziende che propongono turni massacranti e troppe committenze disattente ai controlli. Le richieste che provengono da questi lavoratori, da cui passa un pezzo importante della messa a terra del PNRR, sono il rispetto dei turni da 8 ore, l’aumento dei salari e, soprattutto, la modifica della normativa pensionistica. Il loro – ha sostenuto il segretario nazionale della Fillea – è un lavoro molto usurante che provoca un rischio elevato di malattie professionali. Già 60 anni per loro sono troppi e lo si vede nei loro volti. I minatori pretendono rispetto e riconoscimento per il contributo che hanno dato e che daranno per la crescita dell’Italia. Questa – ha concluso Antonio Di Franco – è la richiesta al governo delle Destre da parte dei minatori calabresi impegnati nei cantieri della 106 Jonica, dell’ AltaVelocità Brescia/ Verona, Napoli/ Bari, Verona/ Vicenza, Genova/Milano, del Brennero e nei lavori della metro di Roma e di Milano”. Per il segretario generale della Fillea Cgil Calabria, Simone Celebre, la due giorni di Pagliarelle e di Serricella oramai è qualcosa di strutturale. Un appuntamemtoche “sicuramente continueremo a organizzare nei prossimi anni. La due giorni di quest’anno – sottolinea Simone Celebre, segretario generale della Fillea Calabria – l’abbiamo voluta caratterizzare sulla necessità che ai minatori vengano riconosciute migliori condizioni di lavoro e, soprattutto, di sicurezza, che sono il nostro quotidiano filo rosso in tutti i cantieri edili. Noi, come Fillea Cgil, ci battiamo affinchè a questi lavoratori non venga concessa la possibilità di lavorare oltre le otto ore giornaliere. Noi su questo non arretreremo di un millimetro, perché lavorare di più significa essere anche meno sicuri. Lo vogliamo fare insieme a questa gente e noi saremo al loro fianco in ogni cantiere, in ogni luogo. La priorità per noi della Fillea Cgil è quella di garantire un lavoro sicuro perchè garantendo un lavoro sicuro e non lavorando oltre le otto ore si ha maggiore possibilità di occupazione nei cantieri edili. E siccome in Calabria grandi opere ne continueranno a partire, non solo quelle che guardano al PNRR anche se è stato rivisto, come quella del raddoppio della galleria Santomarco, noi su questo non arretreremo di un millimetro”.
Fillea Cgil Calabria