Viteritti e Romano in consiglio. Gencarelli nuovo presidente.
Natale Viteritti e Mario Romano entrano in consiglio comunale, per effetto delle dimissioni di Luigi Cavallotti e Mario Bonacci, entrati in giunta, e Angelo Gencarelli è il nuovo presidente dell’assemblea civica.
E’ la sintesi di una riunione del civico consesso alla quale gran parte delle opposizioni non ha partecipato.
Non l’ha fatto perché cinque dei sei consiglieri di minoranza, prima dell’inizio della seduta, hanno inviato una comunicazione al Prefetto ritenendo che la convocazione fosse illegittima. Secondo Anna Vigliaturo, Maurizio Feraudo, Marco Abbruzzese, Luigi Caiaro e Giuseppe Intrieri mancavano i presupposti per la convocazione con il carattere della straordinarietà. Per questo non si sono presentati, tranne la Vigliaturo, che comunque ha abbandonato i lavori dopo aver spiegato le motivazioni dell’assenza.
Unico consigliere di minoranza presente è stato Salvatore Palumbo, che, in qualità di vicepresidente, dopo le dimissioni di Mario Fusaro, ha dovuto convocare il consiglio.
Palumbo non ha ritenuto valide le argomentazioni del resto della minoranza ed è andato avanti per la sua strada, incassando i complimenti della maggioranza, “per il senso delle istituzioni” dimostrato nell’occasione.
In aula ha parlato solo la maggioranza, quindi è mancata la dialettica, con una discussione a senso unico. Oltre agli adempimenti seguiti al rimpasto di giunta, con la rimodulazione delle commissioni consiliari, oltre alla surroga dei consiglieri entrati nell’esecutivo, l’ordine del giorno del consiglio è stato completato dalla variazione al piano triennale delle opere pubbliche, con l’inserimento di tre progetti per cui è stata verificata la fattibilità tecnica ed economica e che riguardano il risanamento idrogeologico del territorio.
Per quanto riguarda la staffetta alla presidenza del consiglio, come ha spiegato Mario Fusaro è frutto di un accordo politico, sebbene il passaggio di testimone sia stato anticipato di qualche mese, anche per la rivisitazione della giunta.
Ora la palla passa nel campo delle opposizioni, le cui reazioni si attendono già nelle prossime ore. Altro aspetto interessante è capire se “lo strappo” di Palumbo possa produrre degli effetti nei rapporti tra le diverse anime delle minoranze.