Voci nell’ombra Festival internazionale del doppiaggio: tra Genova e Savona la XXII edizione del premio Anello d’oro
Quando il cinema era muto, il problema non si poneva: le voci degli attori non si sentivano e i dialoghi venivano sintetizzati in brevi testi scritti che apparivano sullo schermo alternandosi alle immagini.
Alla fine degli anni venti del secolo scorso, con l’avvento del sonoro, i film prodotti all’estero (il che significava esclusivamente gli Stati Uniti), hanno cominciato ad avvertire una certa difficoltà di distribuzione in Europa e anche in Italia perché erano girati in lingua inglese e perché l’operazione di aggiungere didascalie per tradurre i dialoghi risultava complessa e dispendiosa, oltre che allungare smisuratamente la durata di una pellicola.
Allora le stesse maggiori case di produzione americane: Metro-Goldwin-Mayer, Fox, Paramount cominciarono a far doppiare i film negli Stati Uniti nella lingua europea del paese in cui sarebbe stato distribuito, affidando il lavoro ad attori americani originari di quei paesi, con il risultato che i film che giungevano in Italia erano doppiati da attori che parlavano un italiano sporcato da un marcato accento americano. Questo fece si che all’inizio degli anni trenta cominciassero a nascere a Roma le prime società di doppiaggio, che sin da subito dimostrarono grandi capacità tecniche e professionali, sostenute anche da una apposita legge promulgata dal regime che vietava la distribuzione di film che non fossero in lingua Italiana. Nel corso di novant’anni si sono avvicendate generazioni di attori che si sono dedicati con grande impegno e professionalità a questo lavoro e ancora oggi il doppiaggio italiano rimane fra i più apprezzati al mondo.
E’ un mestiere da molti considerato affascinante, forse proprio per quell’alone di mistero che sta nel fatto di essere una voce senza volto e allo stesso tempo con tanti volti e anche perché è un lavoro che si svolge quasi al buio, nell’ombra. Proprio Voci nell’Ombra è il nome scelto per la manifestazione ideata a metà degli anni novanta dal compianto Bruno Paolo Astori (geniale inventore e organizzatore di eventi) insieme a Claudio G. Fava, grandissimo critico cinematografico, il quale ne ha curato anche la direzione artistica che è passata, dopo la sua morte, a Tiziana Voarino, giornalista, esperta di cinema e doppiaggio, che lo aveva affiancato fino ad allora e che ne segue anche la organizzazione.
Voci nell’Ombra è nata proprio con l’intento di far conoscere di più il mondo del doppiaggio e soprattutto di valorizzare e premiare il talento di quegli artisti che spesso restano sconosciuti ai più e che, come dicono gli organizzatori, sono le controfigure sonore del cinema: come gli stuntman prestano il loro corpo agli attori, così i doppiatori prestano loro la voce.
Dall’8 al 12 dicembre scorsi, si è svolta, come sempre in Liguria dove è nata, la ventiduesima edizione di Voci nell’Ombra, dedicata quest’anno a Ludovica Modugno attrice-doppiatrice recentemente scomparsa. In chiusura dell’evento, in Palazzo Ducale a Genova, sono stati consegnati i premi Anello d’Oro ai doppiatori più bravi del 2021, selezionati da una folta e competente giuria, della quale ha fatto parte anche l’attore-doppiatore-musicista Cosentino Tony Sansone. Il premio si chiama così perché, prima dell’arrivo del digitale la pellicola veniva tagliata in brevi spezzoni incollati su se stessi in forma circolare (chiamati appunto anelli) e inseriti in una macchina-moviola per essere poi doppiati.
I riconoscimenti sono andati a:
Miglior Doppiaggio Generale per il Cinema: Carlo Cosolo per la direzione di Dune;
Miglior Doppiaggio Generale per la TV: Laura Boccanera per la direzione della serie Billions;
Voce Femminile per il Cinema: Tiziana Avarista per il doppiaggio di Candela Pena in Il matrimonio di Rosa;
Voce Maschile per il Cinema: Stefano De Sando per il doppiaggio di Gary Oldman in Mank;
Voce Femminile per la TV: Chiara Colizzi per il doppiaggio di Nicole Kidman in Nine Perfect Strangers;
Voce Maschile per la TV: Andrea Lavagnino per il doppiaggio di Alvaro Morte in La Casa di Carta
Premio Speciale: Alberto Vannini e Luca Tesei per il doppiaggio dei protagonisti del film di animazione Luca;
Il premio Claudio G. Fava alla carriera è stato attribuito a Luigi La Monica, attore di teatro, cinema e televisione che ha debuttato nel doppiaggio nel 1964 dando voce a Dustin Hoffman ne Il Laureato e prestando successivamente la sua voce a numerosi attori fra i quali Liam Neeson, Harrison Ford, Richard Gere, Jack Nicholson, Robert Redford, Christopher Walken.
Werner Altomare